26/01/2006
Di cima
5 stelle su 5
L'intelletto messo in croce
Il giudizio umano nella clinica seconda la logica
Fuoco incrociato sui medici: non si contano gli studi che individuano nei curanti una delle principali cause di danno dei curati. Forse 98.000 all'anno i "caduti" negli ospedali statunitensi, fino a 50.000 in Italia, dove si contano 320 mila persone danneggiate più lievemente per un costo totale di 269 milioni di euro per i giorni di degenza aggiuntivi causati dagli errori.
Si possono affrontare queste informazioni facendo spallucce (errare è umano) o barricarsi e affrontare armati di livore l'ultimo degli attacchi contro la medicina ufficiale.
Matteo Motterlini e Vincenzo Crupi hanno scritto un libro di logica applicata alla clinica, Decisioni mediche (Cortina, 202 pagine, 18,50 euro), in cui interpretano le ben note fallacie che affliggono il giudizio umano in contesti clinici.
L'obiettivo non è mostrare la soluzioni per ogni errore, non si trovano consigli su come affrontare una situazione: in definitiva non è un manuale di metodologia clinica. L'operazione di Motterlini e Crupi è più "dura". Dato che il giudizio medico è complesso e comprende l'identificazione dei sintomi, la formulazione di una diagnosi e la scelta di una terapia, complessi sono i processi cognitivi sottostanti. Indagarli secondo le teorie della logica, della probabilità e della razionalità classica è un primo passo verso la giusta posizione del problema e una possibile soluzione. Per altro non garantita.
Nei vari capitoli si dipana un numero impressionante di sconfitte dell'intelletto. Si analizza come gli errori logici più banali possano inficiare il giudizio diagnostico, come la teoria della probabilità possa essere violata con nonchalance dalla maggior parte dei medici, come la fiducia spesso sia fondata su pregiudizi inconsistenti. Tra i paragrafi più interessanti quelli su un argomento fondamentale per le decisioni in medicina: la valutazione e la comunicazione del risch