C'erano una volta le marcite, dove si coltivava il foraggio per il bestiame - soprattutto buoi e cavalli, indispensabili, al posto del petrolio, per il lavoro e per la guerra. Era quello l'oro di Milano. Le acque di scolo, insieme alla rete dei fiumi, andavano a nutrire questi terreni, contribuendo alla ricchezza della grande città. Poi, l'enorme incremento demografico e lo sviluppo industriale hanno fermato - dagli anni Sessanta del Novecento - questo circolo virtuoso. Ma la sapienza degli antichi non è andata perduta. Oggi nelle rogge scorre l'acqua ripulita dai due grandi depuratori (e privata, ovviamente, degli elementi fertilizzanti), mentre, dai fanghi di depurazione, sono estratte le sostanze che andranno a nutrire una nuova marcita. E non solo. Un'opera che guarda al passato per costruire il futuro.