Nelle precedenti premesse di questo volume si auspicava una profonda revisione del testo della Costituzione. Oggi finalmente siamo partiti! Il disegno di legge costituzionale S. 1429 (presentato al Senato l'8 aprile 2014 e adottato dalla Commissione affari costituzionale come testo base in data 6-5-2014) si è mosso in questa direzione. Sarà quella giusta? È questo un primo, ma significativo passo verso il tanto sperato rinnovamento delle istituzioni in linea con lo spirito democratico della Costituzione? La risposta è nella volontà politica di chi attualmente ci governa e, soprattutto, nella condotta dell'establishment tradizionalmente arroccato a difesa dei diritti e privilegi di cui da anni trae vantaggio. La partita tra "rinnovamento" e "conservazione" oltre che dagli "annunci politici", sarà giocata nelle aule parlamentari e nelle Commissioni affari costituzionali dalle decisioni della classe politica. Quest'ultima è chiamata alla scelta fra la richiesta di nuovi sacrifici al "Paese" o l'imposizione di difficili rinunzie alla "casta" che muove i fili della politica e dell'economia. Il cambiamento delle "regole del gioco", comunque, passerà anche attraverso la riforma elettorale che dovrebbe - innanzitutto - restituire la libertà di voto ai cittadini attualmente "espropriati" dal sistema delle "liste bloccate". Solo nei prossimi mesi conosceremo il vero "peso" della riforma e verrà sciolto, così, questo difficile, ma cruciale enigma che segnerà il futuro della Repubblica.
