Questo testo si presenta come una palestra che offre la possibilità di sviluppare, in una modalità di self-coaching, competenze considerate particolarmente utili in qualsiasi situazione conflittuale, sia nel privato che nel mondo lavorativo. Imparando ad affrontare il contrasto con maggiore fiducia nelle proprie competenze conflittuali, il lettore inizia a cogliere le potenzialità che un conflitto può offrire per poter instaurare relazioni mature e collaborazioni lavorative efficaci. Uno scontro non deve essere il contrario della serenità ma, se affrontato nella giusta maniera, permette che si creino i presupposti per instaurare relazioni serene e di qualità. Ogni confitto offre una preziosa ed unica occasione di crescita personale, relazionale e organizzativa che sta a noi cogliere o rifiutare. Se il conflitto, in una dialettica paritetica interpersonale, può essere considerato un fenomeno naturale, da dove nascono le dinamiche disfunzionali che spesso l'accompagnano? Talvolta, le persone tendono ad evitare fino all'ultimo il confronto diretto sull'argomento dello scontro. Sostanzialmente ciò accade spesso per due motivi: per una certa incapacità o scarsa abitudine nell'esprimere le proprie esigenze e interessi, oppure per non voler ferire a livello personale/relazionale. Evitando il dialogo diretto, si rischia un'armonia fittizia che inevitabilmente condurrà a dinamiche esplosive in un secondo momento. Un'apparente simbiosi di interessi e di opinioni non migliora la relazione; il miglioramento è dato dalla capacità delle persone a confrontarsi costruttivamente su qualsiasi questione. Un'altra causa di un alto livello di disfunzionalità nel conflitto consiste nell'adozione di un approccio di tipo "vincitore - perdente". Soprattutto persone abituate a risolvere i contrasti attraverso un potere gerarchico di tipo sociale o relazionale individuano nella risoluzione dello scontro un'opportunità atta a rafforzare la propria dominanza nella relazione. Al contrario, in una partnership paritetica, i due contendenti non temono alcun tipo di confronto perché sanno cogliere appieno le potenzialità di un conflitto per la propria crescita personale e relazionale.