Un trittico d'autori d'eccezione per un tema quantomai d'attualità: la cocaina si è senz'altro affacciata all'alba del Terzo Millennio come la droga con i più alti tassi di crescita, sia per quanto concerne la diffusione che per quanto riguarda i capitali e le energie criminali che muove.
Massimo Carlotto, Gianrico Carofiglio e Giancarlo De Cataldo, popolarissimi autori di gialli e noir, propongono tre intriganti crime story, con una lunga striscia di polvere bianca come minimo comun denominatore. Il libro Cocaina rappresenta un interessante prova corale, che mette in luce il sottobosco di pusher e criminali, di poliziotti e cocainomani, che si muovono come attori consumati attorno alla droga un tempo considerata "dei ricchi", oggi divenuta "di tutti".
Se Massimo Carlotto non si muove dagli oscuri portici della natìa Padova, raccontando la vicenda e le scelte di alcuni poliziotti disillusi dalla vita, ma capaci di conservare intatto il filo nascosto della morale, Gianrico Carofiglio preferisce intraprendere una strada più intimista, proponendo la confessione di uno scrittore che sembra ritagliato a sua immagine e somiglianza. Massimo De Cataldo firma invece un racconto che ha l'afflato dell'epica, in un divenire che parte dal Perù e arriva al milanesissimo quartiere della Bovisa, in un crescendo sinfonico che sembra suggerire un filo rosso che lega le vicende degli uomini.
Il risultato è un libro che si legge agilmente, sicuramente da consigliare a chi ama le storie noir e l'opera dei tre autori, ma anche per chi vuole affacciarsi a questo genere partendo da racconti brevi di scrittori di grido.
