Sfogliando un qualsiasi manuale o il nostro libro del liceo, sembra che la storia dell'arte italiana sia stata fatta solo da uomini. Per quanto si cerchi tra le pagine e gli indici dei nomi, delle donne non c'è quasi traccia, tranne qualche specchietto in cui le artiste appaiono come stravaganti curiosità. L'arte italiana è dunque esclusivo appannaggio degli uomini? Sono solo loro ad aver spinto la pittura lungo il tracciato esaltante della sua evoluzione storica? Chiara Montani, appassionata studiosa e narratrice d'eccezione, non è d'accordo e lo dimostra con questo volume unico in cui la storia dell'arte, le correnti principali, gli stili e le tecniche sono raccontate esclusivamente attraverso le opere di artiste donne, che spesso per troppo tempo sono rimaste invisibili alla critica. Da Properzia de' Rossi, scultrice cinquecentesca che stupì Bologna grazie al suo scalpello, ad Artemisia Gentileschi, l'unica artista che anche i critici più tradizionalisti non sono riusciti a ignorare, Montani attraversa le epoche: gli splendori Rinascimentali, le ombre caravaggesche, le sottigliezze psicologiche del Settecento e la sensualità fin de siècle, l'impressionismo e il futurismo, fino alle enigmatiche ed eteree composizioni di Leonor Fini. Grazie alla sua capacità di "leggere" le opere e da quelle ricostruire le biografie e i contesti in cui le loro autrici cercarono di emergere, Chiara Montani ci mostra Ciò che una donna può fare, provando che la storia dell'arte a cui siamo abituati presenta gravi lacune e che le pittrici troppo a lungo sepolte fra le sue pieghe non furono solo figlie ribelli della borghesia o nobili eccentriche, ma artiste complete, capaci di contribuire al grande racconto dell'arte italiana.