Il volume esamina gli effetti negativi dell'uso alimentare di alcune piante coltivate sulla salute umana, specialmente tra le classi sociali più deboli. Si tratta di colture comuni e diffuse che, però, possono risultare nocive per la presenza di alcuni parassiti fungini nonché di particolari infestanti, oppure per la carenza di determinati nutrienti indispensabili per il nostro organismo. Inoltre, nel caso di diverse colture minori o di uso zootecnico, in passato ben più diffuse e radicate, per il contenuto di pericolosi composti chimici tossici. In particolare, si ricostruiscono le vicende storiche e scientifiche legate ad una misteriosa epidemia di latirismo in un centro montano dell'Abruzzo, nella prima metà dell'Ottocento, a seguito dell'introduzione della coltivazione di una specie di cicerchia (Lathyrus clymenum). Vengono messe in luce l'opera e la figura di uno sconosciuto medico di provincia che riuscì a individuare le cause della grave malattia ed impedirne la diffusione nell'intero Regno di Napoli.