PREFAZIONE
Prefazione
La presentazione di un testo di chirurgia per studenti e specializzandi non vuole essere un atto dovuto da parte di un docente né deve essere un momento di autoreferenzialità. Chi scrive un libro ad impronta formativa ha il preciso dovere di trasferire ai giovani il proprio sapere ma deve farlo nel modo più comprensibile, più schematico e più efficace possibile.
Parlare di chirurgia significa anzitutto sentirla e viverla in prima persona; per questa ragione un testo di chirurgia deve essere la più alta espressione del sapere inteso nella sua forma più dinamica e cioè al passo con i tempi. I concetti di fisiopatologia e di clinica cui è improntato il nostro magistero chirurgico sono le chiavi di volta della nostra impostazione didattica, quella didattica apparentemente semplice ma che va al cuore del problema, all’essenza della diagnosi e della terapia.
Insegnare agli studenti ed agli specializzandi è quanto di più esaltante ci sia; trasferire nelle loro menti concetti, esperienze, elementi di diagnostica differenziale significa trasferire in chi legge un vissuto che è alla base del processo formativo.
Il libro di testo ed il malato e cioè la dottrina e la clinica diventano così un “unicum” da cui si dovrà partire per essere dei buoni medici e dei buoni chirurghi. L’intuito, l’esperienza, la manualità sono poi valori aggiunti, tutt’altro che secondari, ai quali provvederà l’istruzione post laurea.
Con questo sentire ho voluto creare questo testo di chirurgia che accoglie l’esperienza didattica e clinica mia e dei miei Allievi, corroborata da esperienze esterne di Capi-scuola molto qualificati nel loro settore.
La chirurgia – si sa – è una disciplina in continuo divenire concettuale e tecnico ma ciò non deve minare la impostazione di base che, quanto più è solida, tanto più accoglie innesti di sapere nuovo ed innovativo.
Ed è questo lo spirito di tutta l’opera; fornire una didattica tradizionale e sfrondata da tutti quegli orpelli ormai inutili e superati e mettere a fuoco tematiche nuove improntate a conoscenza di genomica, biologia molecolare, ingegneria genetica e quant’altro oggi proposto dalla moderna tecnologia diagnostica e terapeutica.
Lo schematismo didattico in capitoli e - ancor più a monte – la ripartizione in patologia d’organo e d’organismo consente di avere una visione d’insieme molto utile; infatti quelli che sono i principi di cura dovranno essere rivolti all’organismo senza però trascurare l’insieme che è l’organo e quindi l’essere umano nella sua totalità.
Sono grato all’Editore Piccin che, attraverso la Sua sapiente grafica, si è fatto interprete di questo mio grande desiderio di comunicare al meglio, lasciando allo studente i dovuti spazi di riflessione e di verifica su testi di più ampio respiro.
La iconografia e la bibliografia sono ridotte all’essenziale; quanto basta per esplicitare un concetto, per illustrare una procedura, per addestrare alla ricerca più approfondita.
Un grazie “cum laude” alla generosa, qualificata e instancabile attività svolta dal dott. F.A. Ciarleglio, vero Redattore di quest’opera.
Spero tanto che lo sforzo mio e di quanti hanno contribuito alla stesura dell’opera trovi consenso valido nella popolazione studentesca, un mondo da plasmare e non da imbottire di dati o di grandi sfoggi di cultura di base che si dà per acquisita.
Davide D’Amico
Volume riccamente illustrato a colori di 1040 pagine