Caro Paolo, è il racconto del mondo teatrale di ieri e la testimonianza di quello che ? rimasto e sopravvive oggi. L'autore, giovanissimo critico teatrale a metà degli anni Sessanta, pubblica su Mondo Operaio (rivista ufficiale del Partito socialista) degli articoli polemici nei confronti della nomenclatura teatrale dell'epoca: Giorgio Strehler, Paolo Grassi, Vito Pandolfi, Ivo Chiesa. Con Paolo Grassi, direttore del Piccolo di Milano e tra i principali protagonisti del teatro del dopoguerra, si accende uno scontro vivace che prende corpo in una serie di lettere qui riproposte in originale. Caro Paolo racconta anche l'amicizia, privata e professionale, con un altro grande uomo di teatro come Diego Fabbri, che aiutò l'autore a correggere la sua prima commedia Re Margherita, mai rappresentata a causa dell'intervento di casa Savoia, qui ripubblicata in appendice.