L’Accademia Nazionale di San Luca presenta e ospita nei suoi prestigiosi spazi espositivi una mostra a cura di Nicoletta Cardano e Anna Maria Damigella, due delle più note studiose del Novecento italiano. Tema dell’esposizione è la «Società dei XXV» che, formatasi nei primi anni del XIX secolo e per poco meno di un trentennio, concepì e offrì al pubblico un nuovo concetto della pittura di paesaggio. I suoi componenti trassero ispirazione dai dintorni della Capitale, dove la storia si incontrava con la natura seguendo una tradizione che, a partire dal Grand Tour alla fine del ‘700, aveva voluto quei suggestivi scenari un rifugio dalla talvolta “ingombrante” monumentalità della classicità romana. Al gruppo aderirono alcuni tra gli artisti, pittori e poeti, più noti dell’epoca, da Enrico Coleman e Onorato Carlandi a Giulio Aristide Sartorio, da Cesare Pascarella a Nino Costa, ma anche il giovane Balla e Duilio Cambellotti, le cui opere presenti in mostra - 100 tra dipinti, acquarelli, pastelli schizzi, sculture e manufatti vari - offrono un’esauriente rassegna della produzione della loro produzione e delle loro finalità estetiche e artistiche Dal parco dell’Appia Antica alla campagna intorno a Ninfa, queste vedute non mirano alla rappresentazione veridica del dato naturale, ma evidenziano come l’interesse dei pittori si incentrasse sulle atmosfere piuttosto che sulla forma, fino a trasfigurarle in poetici luoghi dell’anima. Un catalogo di studio, grazie alle puntuali schede di Panei, Berri e Mammuccari, che restituiscono informazioni poco note o inedite sulle opere, ricco di immagini suggestive e evocative a cui si accompagnano i saggi critici di Cardano, Damigella, Bonasegale, Tittoni, Parisella, Padiglione, Sanfilippo, Passigli.
