Giovanni Tonzig, protagonista della vicenda narrata, ci guida con delicatezza, profondità e anche simpatia nel suo viaggio di riflessione sulla religione e su Dio. Tutto ruota attorno a un episodio accaduto quando era molto più giovane: per un equivoco sul referto di una radiografia, si convince di essere affetto da un carcinoma della prostata e ne deduce che la previsione di vita potrebbe non superare i due mesi. Prima di avere il parere dello specialista devono ancora trascorrere ventiquattro ore: sono ventiquattro ore di angoscia, vissute ripensando alla severa educazione religiosa ricevuta negli anni giovani e facendo programmi per le poche settimane di vita che ritiene gli debbano rimanere. Il profondo travaglio di queste ore lo porta in definitiva ad accettare, proprio nell'imminenza del verdetto medico, in uno slancio di fede quasi mistico, che la sua vita finisca così prematuramente. Condotto con una scrittura fluida e raffinata, questo racconto intimo svela il coraggio e la fragilità con cui l'autore affronta un'esperienza che, benché molto personale, restituisce un messaggio universale che ci commuove e ci fa pensare.
