Le elezioni presidenziali del novembre 1968 conducono alla Casa Bianca il repubblicano Richard Nixon. La nuova Amministrazione repubblicana, caratterizzata dall'importante presenza di Henry Kissinger, dal rafforzamento del National Security Council e dall'intenso lavoro dell'intelligence statunitense, annuncia l'ipotesi di un negoziato globale con l'Unione Sovietica. E in questo delicato scenario internazionale della distensione, ancora condizionato dalla tragedia del Vietnam, che i tanti attori della politica estera americana seguono e partecipano alla crisi del centrosinistra italiano, assistono sgomenti alla scissione socialista del '69, agli attentati di Piazza Fontana, si interrogano, talora con valutazioni antitetiche, sulle aperture di Aldo Moro ai comunisti ("la strategia dell'attenzione"), sulle ipotesi di contrastare più attivamente l'avanzata del PCI, sul tentativo di Giorgio Almirante di rinnovare in senso democratico la proposta politica del Movimento Sociale e, infine, sulle oscure trame golpiste del generale Valerio Borghese. Basato su una documentazione largamente inedita, questo volume cerca di ricondurre al quadro mediterraneo le coordinate della politica dell'Amministrazione Nixon verso l'Italia. prefazione di Vincenzo Scotti.