Il volume inserisce lo scultore Amleto Cataldi nel contesto dell'ampio dialogo artistico italiano di primo Novecento. Spesso ritenuto un artista eclettico, espressione dello stanco simbolismo ottocentesco o epigono all'ombra di personalità artistiche più in vista, Amleto Cataldi partecipa al fervente clima artistico culturale che, nella sua fondamentale aspirazione al Liberty, volge alla modernità e quindi al Novecento, non mancando di frequentare e intrattenere rapporti con artisti quali Nicola d'Antino, Domenico Trentacoste, Giovanni Prini e Attilio Selva. La stilizzazione delle forme e il gusto di Cataldi rappresentano un contributo importante per il superamento degli schemi tardo simbolisti che in Italia, giunta la eco del classicismo di matrice espressiva ravvisabile nelle sculture di Ivan Mestrovic e forte di un attento sguardo alle esperienze d'oltralpe, esplosero nella Secessione romana nelle cui sale Cataldi espose in tutte e quattro le edizioni. Il catalogo ragionato delle opere si propone come strumento di analisi e mappa necessaria per rintracciare alcune delle opere dimenticate o nascoste, proponendone un primo censimento delle esposizioni, a testimonianza del vivo interesse che Amleto Cataldi destò nei curatori delle mostre più attenti al gusto moderno e nei committenti pubblici e privati.