Discovering Islamic Art costituisce un progetto di collaborazione scientifica senza precedenti tra istituzioni di vari paesi dell'Europa e dell'Africa mediterranea. L'opera rappresenta il primo esempio di catalogo museale extra territoriale, ovvero un volume che riunisce in sé un elevatissimo numero di opere d'Arte appartenenti a diverse raccolte qui esposte come in solo “Museo senza frontiere”. Tra le preziose pagine della pubblicazione scorrono ben 850 opere appartenenti a 42 musei e 385 monumenti e siti di 11 paesi, tutti afferenti all'interno di una sola collezione “virtuale”. Oggetti che un tempo erano strettamente correlati (per ambito geografico e cronologico), oppure apparati decorativi e arredi creati in relazione ad un dato monumento, possono essere di nuovo ricontestualizzati grazie all'aiuto degli studiosi dei paesi di provenienza, senza improbabili vincoli burocratici ma in virtù del rigore scientifico e dell'immaginazione. Partecipano all'importante iniziativa - tra gli altri - il British Museum, i Musei di Arte Islamica del Cairo, Algeri e Berlino i Musei Nazionali Archeologici di Madrid e Rabat e ovviamente il nostro Museo Nazionale d'Arte Orientale “G. Tucci” e molte altre istituzioni di lingua tedesca, inglese, francese, spagnola, portoghese e araba. Ogni paese che ha partecipato al progetto ha prodotto una sua pubblicazione, di cui la De Luca Editori si fregia di curare l'edizione italiana, dal titolo di Alla scoperta dell'arte islamica nel mediterraneo che vanta il patrocinio della Direzione Generale per i Beni Archeologici del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Un lavoro corale durato tre anni e curato di un team di 150 esperti, coordinati da studiosi del calibro di Mourad Betrouni, Peter Haase, Mohammad Najjar Zahi Hawas e le italiane Donatella Mazzeo e Paola Torre. Vengono illustrati dieci secoli di storia: dalla predicazione del Profeta Maometto fino alla fine dell'Impero ottomano 1922. Le grandi dinastie islamiche, insieme al loro affascinante lascito artistico e culturale, sono le protagoniste di questo libro, debitamente introdotto da un'opportuna premessa in cui si illustrano le condizioni in cui si verificò l'ascesa dell'Islam. Algeria, Autorità Palestinesi, Egitto, Germania, Giordania, Marocco, Portogallo, Regno Unito, Siria, Spagna, Svezia, Tunisia, Turchia e Italia in un libro rendono possibile non soltanto l'idea di una nuova Museografia del futuro ma anche di una pacifica e costruttiva coesistenza fra tradizioni che rivendicano la propria diversità partendo dalla scoperta delle comuni discendenze. Parafrasando l'introduzione del volume, i musei d'arte islamica devono essere considerati degli ambasciatori di civilizzazione.
