Un racconto corale, che ricorda a tratti le atmosfere ed il mondo di Giovanni Verga: un mondo di umili, di piccoli, che si arrabattano nelle vicende gioiose e dolorose del quotidiano. Questo ci offre Dario Cerbo, una storia vera, fatta di ricordi d'infanzia e racconti dei nonni, per ricostruire le vicende di una normale famiglia del Sud e con esse la storia dell'Italia e d'Europa: la rivoluzione russa, le due guerre mondiali, la grande depressione, la terza rivoluzione industriale, i regimi totalitari... I personaggi, tutti di estrazione popolare, sperimentano, in un arco temporale che va dalla fine dell'Ottocento ai primi anni del nuovo Millennio, i riflessi sulla propria realtà operati dai grandi cambiamenti del Secolo Ventesimo. Anche il linguaggio, nella sua peculiarità, vive di una ricchezza e di una specificità originali, avvalendosi qua e là di termini, espressioni, pensieri e costrutti germinati direttamente dall'interno dei personaggi, oltre che di modi di dire specifici, attestandosi come strumento di salvaguardia e di conservazione di un piccolo patrimonio linguistico popolare destinato all'oblio.