"Scusi, potremmo visitare il giardino?". Più di una volta, proprio facendo questa domanda, arrischiandosi in portoni cupi, varcando cancelli all'apparenza invalicabili, Marta Salimei e Ida Tonini (da sempre appassionate studiose di giardini) sono riuscite a penetrare in luoghi insieme incantati e fatiscenti, a scoprire meraviglie spesso invisibili alla massa dei distratti e degli indifferenti. Dotate di una straordinaria curiosità intellettuale e di quella capacità di intuire ed entrare in contatto con il genio della natura che appartiene a pochi, da autentiche "avventuriere urbane" ci offrono in questi nove itinerari sentimentali il risultato delle loro sagaci e non casuali flâneries, e al tempo stesso una breve, mai pedante e sempre amabile, storia del giardino romano: dai primi horti campestri ai fasti della neroniana Domus Aurea, dai giardini vaticani del Belvedere a quelli barocchi voluti dai Barberini, dai Borghese, dai Colonna, fino a quelli disegnati dagli artisti contemporanei. E dei giardini romani – alcuni abbandonati all'incuria, altri restaurati o in via di restauro – riescono a evocare la vivida luce dorata, a far vibrare sulla pagina i mille suoni (i fruscii delle foglie, il canto degli uccelli, i rintocchi di campane vicine e lontane) e a farci percepire l'aria, diversamente profumata in accordo con le stagioni. Una guida preziosa per chiunque abbia voglia di lanciarsi a sua volta in quella avventura dello spirito che, secondo Aristotele, è lo stupore provocato dalla natura.