Un paese come tanti, in provincia di Reggio Emilia: campagna, vecchie case, i trattori, il bar della Bice, la sedia rossa dove sta sempre il vecchio partigiano Giuseppe. La piazza, che è più una stradona, ma è bello chiamarla piazza. È Fabbrico, il nome del paese, e da lì viene Roberto Camurri, autore di un romanzo di esordio che ha il sapore dell'assoluto.
Valerio, Davide, Anela si amano, si perdono, se ne vanno, muoiono, si sposano, si ritrovano, vanno al mare, fanno fiorire le rose, versano il lambrusco alla terra, in memoria. I racconti che da loro tre partono si fondono, si confondono, vanno avanti e indietro nel tempo, accolgono altri personaggi, amici, parenti, il fragile Mario, Elena al suo fianco, sempre, Maddalena e le sue scelte coraggiose. Graffiano il cuore, tutti.
C'è un senso costante di assenza, di dolore lasciato a seccare come polvere, di ricordi che affiorano sulla pelle a far male, ad arrossare gli occhi, a spezzare il respiro e farne pianto, e rimpianto. A Misura d'uomo è un poema che punta al cuore, con il peso del passato e il sentimento dell'irrisolto, con il gusto amaro dell'illusione, e quello delicato della purezza, ma lo fa con i piedi sull'asfalto, con le mani sporche di terra e di erba, col gusto della sambuca nel caffè, quando fuori fa freddo.
Sassi, polvere, buio, albero, mare…. le storie di questo libro hanno titoli veri, di chi vive nella terra e nella terra trova una lirica forte, autentica, fatta di piccoli dettagli di semplicità, quelli che danno il senso a una vita, che fanno sentire che ne vale la pena, nonostante tutto. Si va avanti con la consapevolezza di una possibilità, di una redenzione data dal calore dell'altro, perché da soli non ci si salva mai.
Sono dolenti le voci di Camurri, gonfie di emozione nella loro umanità piena di amori che sono stati, di tradimenti, di sensi di colpa, di commozione sincera. Perché la vita taglia fuori in un attimo, ingoia nel buio chi molla la presa, ma poi riaccoglie chi torna, un mazzo di fiori di campo in mano, un figlio magari, da chiamare come Davide.
Quanto è bello questo libro, scritto con forza, con tensione, senza retorica, con verità, perché c'è dentro l'amore, in queste pagine, quello vero.
Recensione di Francesca Cingoli