25/02/2013
Di carlacasazza67
4 stelle su 5
In un'epoca non ben precisata che assomiglia molto al nostro XXI secolo, l'umanità attende l'inesorabile fine del pianeta: un enorme asteroide travolgerà la Terra nel giro di pochi mesi. Grandi pannelli con il conto alla rivescia sono disseminati per le città, sinistro memento alla prossimità dell'impatto distruttivo. C'è chi vive l'attesa con rassegnazione, chi con filosofico distacco, chi si affanna a cercare una via di fuga. Per il giovane Giorgio, però, la disgrazia incombente è un'altra: la quotidiana convivenza con un padre violento e una madre succube del coniuge che gli avvelenano la vita. Così prende una decisione: andarsene di casa, cercare un lavoro qualsiasi che gli permetta di terminare l'ultimo anno delle superiori e dare una svolta alla propria esistenza, anche se pare che - a causa dell'asteroide - non durerà a lungo. Con uno stratagemma riesce a lasciare casa sua e fare perdere le proprie tracce ai genitori. E grazie ad un colpo di fortuna trova contemporaneamente un lavoro come dog sitter e un tetto sulla testa: viene infatti accolto come un figlio a casa delle stravaganti signorine Gina e Tina Baldi e del loro ancor più stravagante e vecchissimo padre. Tra una vicenda surreale e l'altra, Giorgio incontra la stralunata Viola - che porta nell'anima i segni di un rapporto sbagliato con la propria madre - scopre cosa significa realmente vivere in una famiglia, impara il valore dell'amicizia e riprende finalmente a respirare, a vivere l'adolescenza serena che fino ad allora gli era stata negata. Ma l'arrivo dell'asteroide si fa sempre più prossimo e occorre capire da che parte stare: coi rassegnati, i gaudenti o coloro che non si arrendono al destino.
Enrica M. Corradini racconta una storia dolce-amara, a tratti intensa, a tratti divertente, con un tocco di surreale svagatezza che la rende magica e speciale. Che insegna a sdrammatizzare, a sorridere pure quando ci si sente impotenti di fronte ad eventi più grandi di noi. Perchè prendere la vita con ironia e alimentare con levità i nostri sogni credendoci fino in fondo sono le uniche armi che abbiamo per sopravvivere ad un mondo sempre più folle che si sta precipitando a rotta di collo verso la deflagrazione finale. E anche negli ultimi istanti, quando ormai pare tutto perduto, è il nostro sogno, la fiammella che continua ad ardere nel cuore, che potrebbe dar vita ad un nuovo inizio.