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Don Primo Mazzolari fu antifascista della prima ora: tra gli anni Venti e Trenta fu oggetto di pesanti attenzioni da parte egli squadristi locali. Durante la Seconda guerra mondiale sostenne la Resistenza nelle campagne della bassa mantovana e cremonese. Arrestato, liberato, fu costretto alla clandestinità. Dopo il 1945 condannò la violenza e il persistere degli odi e colse la necessità di una pacificazione tra le opposte parti, rifiutando però di mettere sullo stesso piano la Resistenza e il fascismo, perché «si può morire per qualunque causa, ma non per tutte le cause val la pena di morire».
Don Primo Mazzolari (1890-1959) fu spesso al centro di polemiche e di provvedimenti disciplinari; ha interpretato il vangelo alla luce delle esigenze di oggi, anticipando tematiche poi care al concilio Vaticano II e a papa Francesco. Giorgio Vecchio ha insegnato Storia contemporanea all’Università di Parma. Presiede il comitato scientifico della Fondazione don Primo Mazzolari. Tra le sue pubblicazioni più recenti: Storia della Democrazia Cristiana (2023, con G. Formigoni e P. Pombeni).


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