L’autore narra nel suo scritto il percorso compiuto dalla Juventus per riuscire a vincere il quattordicesimo scudetto. Una vittoria, la cui costruzione è iniziata l’anno precedente ,sofferta per le situazioni anche luttuose che l’hanno segnata. Nel racconto si evidenzia come si è arrivati alla scelta del nome della Società, del coraggio di rivoluzionare quadri tecnici e societari . L ’autore descrive il campionato vincente in tutte le sue sfumature nei momenti che hanno portato alla gioia della vittoria finale. L’anno descritto è completo nel racconto in sintesi di tutte le gare del campionato, ma anche di tutti gli altri incontri disputati relativi ad incontri amichevoli, Coppa UEFA e Coppa Italia, questi ultimi ricordati a livello statistico. Oltre alla statistica stagionale fatta di classifica, di presenze individuali, reti segnate e così via, nella parte finale del libro un breve ricordo di alcuni avvenimenti successi in Italia e nel Mondo durante l’arco della stagione sportiva. Juventus vuol dire gioventù, può essere classificata come un’opera cronistorica, ossia come una narrazione fedele che ripercorre fatti realmente accaduti in un determinato periodo. In questo caso le informazioni e gli eventi raccontati sono relativi a quanto accade alla squadra Juventus durante il campionato 1971-1972. Il narratore, fedele allo stile di cronaca, racconta i fatti con uno stile impersonale ed oggettivo, senza però tralasciare l’espressione del suo punto di vista e la formulazione di giudizi su quanto accadde in quell’anno, in una visione chiaramente retrospettiva e permeata di un sentore di nostalgia non solo per la lontananza degli eventi, ma anche per il senso di un cambiamento irreversibile intervenuto tra quegli anni e oggi.
