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I grandi progressi scientifici e le grandi conquiste dell'umanità, già dalla prima metà dell'Ottocento, lasciavano pensare a un futuro completamente diverso rispetto al presente. Viaggi interstellari e nel tempo, robot, incontri ravvicinati con extraterrestri: tutto sembrava possibile e a portata di mano. Queste visioni del futuro non sono soltanto il prodotto del tempo in cui sono state pensate, ma hanno condizionato il processo storico, con effetti sorprendenti che si riverberano fino a oggi.
Mai come negli anni dalla metà dell'Ottocento fino allo scoppio della Seconda guerra mondiale il progresso dell'umanità è apparso a portata di mano; mai grande come allora è stata la fiducia nella possibilità di realizzare un mondo migliore. All'orizzonte appaiono però anche le prime ombre inquietanti sull'utilizzo delle scoperte scientifiche e delle innovazioni tecnologiche: la visione futuristica di guerre da combattersi su scala internazionale o planetaria; il superamento dei vincoli naturali; il controllo degli individui e la fantapolitica; la supposizione dell'esistenza di extraterrestri con civiltà così avanzate da aspirare al dominio dell'universo. Un secolo di aspettative verso quanto sarebbe potuto accadere domani viene qui ricostruito osservando il modo in cui il futuro è stato immaginato. Queste visioni non sono soltanto il prodotto del tempo in cui sono state pensate, ma hanno condizionato il farsi della storia con effetti sorprendenti sul mondo che verrà. Una lente particolarmente utile è per questo la fantascienza, un genere letterario che nasce con l'impatto dirompente della modernità. Romanzi e fumetti, quadri e giornali illustrati, film e opere teatrali, e poi prototipi spaziali e cibernetici, progetti urbanistici e architettonici, esperimenti genetici e nucleari ci conducono in un viaggio all'indietro nel tempo. Una storia avvincente che attraverso una nuova prospettiva temporale ci consente di ricostruire il passato del futuro.
Lorenzo Benadusi insegna Storia contemporanea all'Università Roma Tre. Si è occupato del rapporto tra sessualità e potere durante il fascismo e di guerra e mascolinità. Tra le sue pubblicazioni, Il nemico dell'uomo nuovo. L'omosessualità nell'esperimento totalitario fascista (Feltrinelli 2005), Ufficiale e gentiluomo. Virtù civili e valori militari in Italia, 1896-1918 (Feltrinelli 2015) e Effimero Novecento. Il costume degli italiani (a cura di, con Claudio Giunta ed Elena Papadia, il Mulino 2024). Per i nostri tipi, tra l'altro, 1911. Calendario italiano (a cura di, con Simona Colarizi, 2011).


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