Dal semplice prendere atto, dall’osservare lo stato delle cose si è passati alla necessità/volontà di far assumere al bilancio un significato moderno di strumento necessario all’amministrazione per sintetizzare tutta la vita e storia dell’azienda in un determinato periodo di tempo, per elaborare dati e produrre informazioni al fine di prendere decisioni sì da raddrizzare le rotte ed affrontare con audacia e vento in poppa nuove possibilità che il contesto globale offre, e scongiurare l’estinzione di una entità vitale che apporta beneficio ai vari stakeholder e ad ogni aspetto della realtà tutta. Il bilancio quale strumento dell’attività del controllo è passato ben presto, da necessità che si imponeva agli imprenditori, a divenire un obbligo legale. Negli ultimi trent’anni si è svolto, ed è tuttora in corso, un importante processo d’innovazione contabile, che ha subito recentemente un’accelerazione grazie in particolar modo all’intervento di organismi internazionali, verso una convergenza contabile unica mondiale.
Il presente lavoro, nella prima parte mira ad esaltare il Bilancio, in tutte le sue parti, quale strumento informativo contabile, strumento teso alla conoscenza dei fatti di gestione, resoconto dei già compiuti e fondamento d’analisi di quelli a venire, al servizio di qualunque soggetto interessato, interno e/o esterno alla realtà aziendale, dacché per i primi rappresenta uno strumento consuntivo e di controllo della gestione programmata che mette in luce il risultato economico e la consistenza del patrimonio, mentre per i terzi esterni all’impresa rappresenta l’unico documento di minima informazione comune.
Nei capitoli a seguire, la trattazione riporterà le recenti modificazioni intervenute ai fini dell’armonizzazione contabile ovvero la direttiva Direttiva 2013/34/UE e il relativo D. Lgs. 139/2015, il cui scopo di allargare il campo del confronto, dello sguardo sul mercato e della competizione si è tradotto nella modificazione di schemi e criteri che guidano la redazione di questo prezioso strumento.
