I primi due saggi, dedicati alle origini della riflessione occidentale sul linguaggio, sono incentrati sui tratti salienti del pensiero linguisti co di Platone e Aristotele, ossia sui temi nodali della concezione 'classica' del linguaggio che, almeno in un certa misura, sono problemi ancora attuali in linguistica.
I saggi che seguono vogliono invece prospettare una lettura della storia della linguistica del Novecento, limitata certamente, ma che risulti al tempo stesso sia “sincronica" sia “diacronica”. Sincronica, nel senso che offra una panoramica sufficientemente estesa del vasto spettro dei livelli ai quali viene analizzato il linguaggio. Diacronica, in quanto metta a fuoco alcuni punti nodali del progressivo mutare degli interessi, dei metodi e delle acquisizioni di una scienza particolarmente attenta agli aspetti epistemologici e metodologici come la linguistica.
La rassegna prende le mosse da un testo di Jakobson, Sei lezioni sul suono e sul senso, nel quale s'intrecciano richiami e analisi critiche intorno ai capisaldi del pensiero sussurrano, considerazioni logiche ed epistemologiche, riflessioni circa i fondamenti della semiotica e un'ampia trattazione sui rapporti che intercorrono tra la fonetica e la fonologia.
Tratto dall'Introduzione
