Cosa accade quando un avvocato smette di parlare agli altri avvocati e inizia a parlare alle persone? Quando la legge, da codice per iniziati, torna a essere patrimonio condiviso? Quando si abbandona la retorica dell’autorevolezza per scegliere la semplicità, il dubbio, la voce diretta? Questo libro non è una biografia. Non è nemmeno una raccolta di interviste nel senso classico.
È una conversazione lunga, profonda, frammentata, con un protagonista che ha scelto — spesso controcorrente — di mettere la propria faccia dove altri si limitano a firmare documenti. Angelo Greco è oggi uno dei volti più riconoscibili della divulgazione legale in Italia. Ma dietro i numeri da social, i video virali, le rubriche televisive, c’è una traiettoria personale fatta di fallimenti, ripartenze, disciplina, intuizioni. Questo libro prova a restituire non solo il percorso professionale dell’avvocato che ha raccontato la legge agli italiani, ma anche la persona: il ragazzo che chiedeva in regalo una macchina da scrivere, l’uomo che ha scelto di reinventare la propria identità professionale su un letto, durante una lunga convalescenza.
