Wallace era figlio di un professore di
filosofia e di un insegnante di inglese. Si laureò in letteratura e filosofia all'Amherst College, Massachusettes, nel
1985. Stava completando un master in scrittura creativa presso l'Università
dell'Arizona quando venne pubblicato il suo romanzo d'esordio molto apprezzato, La scopa del sistema (1987, prima edizione italiana Fandango 1999,
poi Einaudi 2008). In seguito insegnò scrittura creativa all'Illinois State
University e al Pomona College. Ricevette poi una borsa di studio dalla
MacArthur Foundation nel 1997.
Wallace raggiunse la notorietà per il suo
secondo romanzo, Infinite Jest (1996,
prima edizione italiana Fandango 2000, Einaudi 2006), un’opera poderosa e con
molti piani di lettura, scritta nel corso di quattro anni. Wallace nell’opera mette in mostra un vasto cast di personaggi
postmoderni che vanno dagli alcolizzati in via di guarigione a statisti
stranieri, dai residenti di una casa di accoglienza a stelle del tennis delle
scuole superiori. In un mondo distopico in cui la pubblicità è diventata onnipresente
e la popolazione è dipendente dal consumismo,
i fatti di Infinite Jest sono
scanditi da un calendario in cui gli anni hanno preso il nome dalle aziende che
ne hanno acquistato i diritti per promuovere
i loro prodotti. Infinite Jest è
stato in particolare il primo lavoro di Wallace
a presentare quello che sarebbe diventato il suo segno stilistico distintivo
per le opere successive: l'uso di note
al testo (note di chiusura, in questo caso), che rappresentano il tentativo
di Wallace di riprodurre la non
linearità del pensiero umano sulla pagina. I critici, che hanno trovato lo
stile di scrittura involuto e tortuoso di Wallace
variamente esilarante ed esasperante, hanno paragonato Infinite Jest ai romanzi di Thomas
Pynchon e Don DeLillo.
I
racconti di Wallace sono raccolti in
La ragazza con i capelli strani (1989,
prima edizione italiana Einaudi 1998, poi Minimum fax 2003), Brevi interviste con uomini schifosi
(1999, prima edizione italiana Einaudi 2000) e Oblio (Einaudi 2004).
Wallace fu anche un acclamato scrittore di
saggistica che usava la sua tipica prosa digressiva e ricca di note a piè di
pagina per scrivere saggi elaborati
su argomenti apparentemente semplici come la fiera dello stato dell'Illinois,
la radio e le crociere di lusso. Le sue raccolte di saggi includono Una cosa apparentemente divertente che non
farò mai più (1997, prima edizione italiana Minimum fax 1998) e Considera l'aragosta e altri saggi (2005,
prima edizione italiana Einaudi 2006).
Wallace soffriva di depressione dall'età di 20
anni e, dopo numerosi tentativi falliti di trovare un regime farmacologico
efficace, si tolse la vita nel 2008 all’età di 46 anni. Tre anni dopo la morte
di Wallace, è uscito un altro
romanzo, Il re pallido (Einaudi 2011),
che l'autore aveva lasciato incompiuto. Il libro è stato assemblato da Michael
Pietsch, che era stato a lungo l'editore di Wallace. La storia è ambientata in un ufficio dell'Internal Revenue
Service a Peoria, nell'Illinois, alla fine del XX secolo. La maggior parte dei
suoi personaggi sono controllori delle dichiarazioni dei redditi e il tema
centrale del libro è la noia, e in
particolare, la noia come potenziale mezzo per raggiungere la felicità e, come
tale, un'alternativa alla cultura della accumulazione
di beni materiali e di stimoli psicofisici che era il tema principale di Infinite Jest . Anche una terza raccolta
dei suoi scritti di saggistica, Di carne
e di nulla (2012, prima edizione italiana Einaudi 2013), è stata pubblicata
postuma.
