Cresciuto in una famiglia di rabbini hassidici,
Isaac Bashevis Singer trascorse i primi anni d’infanzia fra Bilgoray, villaggio della Polonia sud orientale immerso nella tradizione ebraica orientale, e Varsavia.
Grazie al successo ottenuto con il suo primo romanzo
Satana a Goray (1935)
Isaac Singer poté emigrare negli Stati Uniti, raggiungendo il fratello Israel.
Collaboratore dell'autorevole e diffuso quotidiano yiddish Jewish Daily Forward di New York,
Singer continuò a scrivere in yiddish le sue opere.
Con
La famiglia Moscat (1950), grande epica familiare ebraica,
Singer rievoca con nostalgia e ironia il ghetto di Varsavia all’inizio del Novecento e affronta il tema della crisi dei valori tradizionali, corrosi dai processi dell'inurbamento e dell'industrializzazione.
Anche i successivi romanzi comparsi a puntate tra il ‘53 e il ‘57 (
La fortezza,
La proprietà,
Ombre sull’Hudson) affrontano l’inesorabile dissoluzione della spiritualità ortodossa che coinvolgeva l’identità ebraica dell’autore stesso.
Nel 1957 esce la raccolta di novelle Gimpel l'idiota e altre storie. In queste storie Singer esprime l'altro grande motivo della sua poetica: il confronto con il demoniaco dell’età contemporanea che solo un'anima ingenua e indifesa è capace di superare.
Del 1960 è
Il mago di Lublino, la storia del risveglio spirituale di un ebreo assimilato, che, giunto alle soglie dell'apostasia, decide di ritornare nel villaggio natale a ricercare sé stesso all'interno della tradizione ortodossa ebraica.
Il romanzo Lo schiavo (1962) narra le tormentate vicende di un ebreo durante i pogrom del 1648 ed è pensato da Singer come una lode della semplicità con cui si dovrebbero affrontare le sfide del mondo moderno.
In
Nemici, una storia d’amore (1972) Singer dedica pagine molto critiche alla vita degli ebrei americani, il cui allontanamento dalle proprie radici spirituali non viene compensato da altrettante realizzazioni nella vita economica e sociale nella nuova patria. Il tema affrontato dal romanzo ha influenzato anche altri scrittori ebrei americani fra cui
Saul Bellow e
Philip Roth.
Il romanzo
Shosha (1974) è una cronaca della dolorosa crisi della cultura yiddish, che, prossima ormai alla sua fine, riesce a trascendere nella metafora della crisi spirituale dell'uomo contemporaneo.
Delle ultime opere di
Singer si ricordano anche i romanzi
Keyla la rossa (1976),
Il penitente (1983),
Il Re dei campi (1980),
Schiuma (1991),
Il certificato (1992) e
Anime perdute (1994) e numerose raccolte di racconti tra cui si segnalano
Un amico di Kafka (1970) e
La morte di Matusalemme e altre storie (1988).
Singer morì il 24 luglio 1991 a Surfside vicino a Miami, Florida, e fu sepolto a Emerson, nel New Jersey.