Ray Douglas Bradbury - Libri di Ray Douglas Bradbury

Ray Douglas Bradbury

Ray Douglas Bradbury (Waukegan, Illinois 22 agosto 1920 – Los Angeles 5 giugno 2012) è stato uno scrittore e sceneggiatore statunitense. E’ considerato uno degli scrittori statunitensi più importanti del XX secolo e nella sua carriera ha sperimentato molti generi fra cui fantasy, fantascienza, horror e mistery. Bradbury è diventato noto a livello internazionale per il romanzo Fahrenheit 451 (1953) e le raccolte di racconti Cronache marziane (1950) e Il gioco dei pianeti (1951). Ha anche scritto sceneggiature per cinema e televisione, tra cui Moby Dick e Destinazione... Terra!.

Biografia

Bradbury è nato il 22 agosto 1920 da Esther Moberg, un'immigrata svedese, e Leonard Bradbury, di origine inglese. Negli anni 1926-1927 e 1932-1933 la famiglia Bradbury visse a Tucson, Arizona, mentre il padre cercava un impiego, ritornando ogni volta a Waukegan, Illinois, per poi stabilirsi definitivamente a Los Angeles quando Bradbury aveva 14 anni.

Bradbury pubblicò il suo primo racconto, Il dilemma di Hollerbochen, sulla rivista Imagination! nel 1938. Tra il 1940 e il 1947, collaborò con la rivista cinematografica Script. Bradbury sposò nel 1947 Marguerite McClure; i due ebbero quattro figlie.

Dopo un periodo nel mondo dello spettacolo, nel 1950 Bradbury raccolse in un unico volume i suoi racconti, Cronache marziane, che riscossero un vasto successo internazionale e a cui seguì nel 1953 il romanzo Fahrenheit 451, elogio della lettura ambientato in un mondo futuro distopico. Dal romanzo François Truffaut trasse il film omonimo nel 1966.

Da ricordare anche i romanzi: L'estate incantata (1957), Il popolo dell'autunno (1962), L'albero di Halloween (1972), Morte a Venice (1985), Il cimitero dei folli (1990), Verdi ombre, balena bianca (1992), Ritornati dalla polvere (2001), Constance contro tutti (2002), Addio all'estate (2006).

Nel 2021 è uscito per Mondadori il volume di racconti fantascientifici La fine del principio.

Citazioni

Riempi loro i crani di dati non combustibili, imbottiscili di "fatti" al punto che non si possano più muovere tanto son pieni, ma sicuri d'essere "veramente bene informati". Dopo di che avranno la certezza di pensare, la sensazione del movimento, quando in realtà sono fermi come un macigno. E saranno felici, perché fatti di questo genere sono sempre gli stessi. Non dar loro niente di scivoloso e ambiguo come la filosofia o la sociologia affinché possano pescare con questi ami fatti ch'è meglio restino dove si trovano. Con ami simili, pescheranno la malinconia e la tristezza.