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Libro
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LE SEDUZIONI ECONOMICHE DI FAUST
alvi geminello
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TRAMA
Dopo gli ultimi grandi teorici, da Keynes a Sraffa, la teoria economica sembra essersi irrigidita in un'Ortodossia che pochi vogliono mettere in questione. Da una parte si applicano tecniche di analisi sempre più sofisticate, dall'altra si dà per scontato che l'era delle grandi proposte teoriche sia chiusa per sempre. Ma la dottrina economica, se ha provato in questi anni, al livello empirico, di non riuscire a prevedere alcunché dei processi in corso, ha anche mostrato, al livello speculativo, di usare come elementi indiscutibili categorie che sono invece peculiari concrezioni storiche. C'è dunque del marcio nel regno degli economisti... Pubblicato per la prima volta nel 1989, questo libro di Alvi, per la sua incisività polemica, ha fatto molto discutere. Qui, infatti, non solo si svela la pochezza e l'inadeguatezza di una certa impostazione dominante del pensiero economico, che continua pervicacemente a proporsi come "un'imitazione fallita delle scienze naturali", ma si rivelano altre vie di quel pensiero che erano state abbandonate frettolosamente e oggi potrebbero tornare a essere preziose, si tratti della scuola storica tedesca o di Sombart, di Polanyi o di Veblen, di Simmel o di Sorokin, di Perroux o di Adriano Olivetti (del quale viene rivendicata, con argomenti nuovi, l'esperienza di Comunità). E la trattazione è sinuosa, aforistica, intrecciata con quei fatti della storia e della cultura che gli economisti ortodossi sembrano dilettarsi a ignorare.NOTE EDITORE
Nel 1989, quando questo libro è apparso per la prima volta, Alvi denunciava il progressivo irrigidimento delle teorie economiche in un'Ortodossia incapace di prevedere alcunché dei processi in corso, e audacemente additava vie alternative, corrispondenti a linee di pensiero frettolosamente abbandonate: la scuola storica tedesca e Sombart, Polanyi e Veblen, Simmel e Sorokin, Perroux e Olivetti. Oggi, a venticinque anni di distanza, molti dei temi da lui evocati, allora eretici e rimossi, appaiono addirittura abusati, omologati come sono dalla ignoranza onnipervadente di Internet. Un motivo in più per ritrovare, in tutta la sua originalità, un saggio inattuale nelle intenzioni e invece, paradossalmente, attualissimo. Una tra le opere più acute e originali (nonché discusse) degli ultimi anni nel campo della teoria e della storia economiche.PREFAZIONE
«Ci lascia davanti a grandi interrogativi alcuni dei quali molto fertili. Piace in fondo perché non c'è disinvoltura in Alvi, ma dolore» (Antonio Gnoli, «la Repubblica»). «Il libro di Alvi, per chi lo legge con animo puro, è una promessa di libertà» (Ilio Adorisio, «Il Manifesto»).AUTORE
Geminello Alvi, economista, ha pubblicato presso Adelphi anche Uomini del Novecento (1995) e Il secolo americano (1996). È anche autore di L'anima e l'economia (2005), Una repubblica fondata sulle rendite. Come sono cambiati il lavoro e la ricchezza degli italiani (2006), La vanità della spada. Vita e ardimenti dei fratelli Nadi (2008), Il capitalismo. Verso l'ideale cinese (2011), La Confederazione italiana. Diario di una vita tripartita (2013).ALTRE INFORMAZIONI
- Condizione: Nuovo
- ISBN: 9788845929472
- Collana: SAGGI. NUOVA SERIE
- Dimensioni: 240 x 10 x 120 mm
- Formato: Brossura
- Pagine Arabe: 285