Il volume presenta lo studio di un rarissimo campionario di sete italiane, datato 1628 e conservato presso l'Archivio di Stato di Milano (ASMI), mai analizzato in tutte le sue straordinarie sfaccettature.
Il campionario, i cui fogli sono riprodotti nella prima parte del volume, contiene 113 esemplari di tabì, ormesini e rasi che in quell'anno si trovavano presso diverse botteghe di drappi serici a Milano. La rarità del documento consiste nel fatto che accanto a ogni campione viene citato il nome del tessuto e quello del suo colore: per la prima volta termini tanto spesso letti nei documenti d'archivio trovano così un riscontro inconfutabile, sia nelle armature e nei filati, sia nelle tinture.
Proprio alle nuove colorazioni rappresentate nel campionario è dedicata la seconda parte del libro che, organizzato come un dizionario, illustra da un punto di vista storico, artistico e tecnico le cosiddette mezzetinte, ovvero le tonalità intermedie create in Italia tra XVI e XVII secolo, tanto diverse dai colori saturi del passato e tanto diffuse negli anni a seguire.
Completano il volume apparati tecnici, che documentano le analisi sulle sostanze coloranti condotte dal RCE di Amsterdam e quelle sui filati serici condotte dalla SSSeta di Milano, indici e bibliografia.