Lu Santo Jullare Franzesco è il titolo del romanzo di Dario Fo che racconta l'epopea sovversiva di San Francesco per arrivare fino alle rivoluzioni dei giorni nostri. L'autore si è ispirato a testi canonici e favole popolari riguardanti il santo di Assisi per realizzare quest'opera che è stata rappresentata al Festival dei Due Mondi di Spoleto in uno spettacolo allestito con le scenografie dipinte dallo stesso Dario Fo. Obiettivo dell'opera è quello di tirare fuori il lato umano del santo attraverso la descrizione della sua personalità carismatica che lo ha reso universale patrimonio della Chiesa e non solo. L'autore ha saputo cogliere il lato originale della vita del santo, aspetti che mai prima erano venuti alla luce: san Francesco infatti appare in una veste ironica, divertente e allegra di buffone satiresco che è riuscito a comunicare la sua idea di un Dio aperto al dialogo nei confronti dell'uomo peccatore. Dario Fo ha studiato materiali del Trecento e documenti inediti emersi negli ultimi cinquant'anni per carpire quel tocco di originalità che si ripercorre all'interno del volume. L'incipit del testo è dedicato a papa Francesco e a un possibile mutamento di rotta della Chiesa, a partire dalla particolare scelta di Bergoglio di chiamarsi, non a caso, Francesco. Da papa Francesco alla vita del santo di Assisi, Dario Fo riscrive una delle sue fabulazioni più intense, per riflettere sul nostro presente attraverso la vita e le idee rivoluzionarie del più straordinario innovatore del pensiero cristiano. «Mi basta l'abito con cui sono stato ordinato Papa! E per favore, tirate via quelle scarpe da ballerina che mi avete proposto. Vengo dall'Argentina, io, e danzo solo il tango!» Così dicendo s'è infilato un paio di scarpe nere piuttosto sciabalente che non toglie mai, forse nemmeno per andare a letto.