Archeologa e agente segreto britannico, Gertrude Bell fu anche una scrittrice raffinata e una delle pi? autorevoli orientaliste dell'Ottocento. Nel 1892, a ventiquattro anni, lasci? Oxford per intraprendere un viaggio in Persia. Ritratti persiani nacque come un personale diario di viaggio, una raccolta di immagini, momenti, realt? fisiche e metafisiche che svelano un mondo ancora oggi lontano dai riflettori europei. I persiani appaiono nella loro dimensione quotidiana, nel rapporto con se stessi, nella lotta costante tra l'eredit? di un "complesso eroico", la gloria del passato e il declino del presente. Prendono corpo i volti di Teheran, la vita delle donne, i giardini medievali nascosti, le misteriose verit? del misticismo orientale. Ma Gertrude Bell spinge il suo sguardo anche fuori dalle citt?, negli immensi territori del Khorasan, nei deserti, per arrivare al fulcro originario di un'intera civilt?, il suo fondamento religioso, l'Islam. La sua caccia all'incognito e allo sconosciuto diventa cos? un viaggio a doppio senso, una via per scoprire le differenze e, soprattutto, le insospettate affinit? tra Islam e Cristianesimo, tra Oriente e Occidente.