Il volume permette di avvicinarsi al pensiero e all'opera di Raffaele Mattioli, "banchiere umanista", nel dopoguerra, dagli anni della Ricostruzione a quelli del "miracolo italiano", sino alle prime avvisaglie della stagnazione. Avvalendosi degli scritti inediti emersi dall'inventariazione delle carte degli anni 1946-1972, conservate nell'Archivio storico di Intesa Sanpaolo, vengono illustrano le sue concezioni di banchiere per lo sviluppo economico e civile insieme. In linea con la fede di Mattioli nel valore dell'agire, il volume mostra come tali concetti si siano tradotti in iniziative concrete sia in ambito economico, a favore di una equilibrata crescita dell'Italia, sia in ambito culturale, settore in cui altrettanto si manifestò la sua creatività con l'ideazione di prestigiose istituzioni per la ricerca e la formazione. Il percorso tracciato da documenti e fotografie porta anche a rileggere in modo critico la storia italiana della seconda metà del Novecento. Alcune immagini inedite mostrano Mattioli al centro della sua rete di collaboratori, nei rapporti con le autorità istituzionali e bancarie italiane e internazionali, ma anche in privato. È così restituita un'immagine più completa, consentendo a specialisti (e non) di seguire la parabola professionale ed esistenziale di un uomo tra i più "corteggiati" dalla politica italiana, ma anche fra i più ritrosi ad apparire in pubblico.