Jeffrey M. Masson e Susan McCarthy, ovvero un grande psicanalista e una biologa, conoscono e amano gli animali al punto da averne fatto il loro lavoro e la loro ragione di via. In questo libro, best seller internazionale che ha ampiamente superato i confini dell'etologia ed è divenuto un vero e proprio classico contemporaneo, hanno collaborato con entusiasmo per descrivere e dimostrare la capacità degli animali di provare sentimenti primari come la paura, la rabbia, il dolore e la gioia. Le persone comuni non hanno alcun problema a credere che gli animali abbiano una vita emotiva al pari degli esseri umani, e spesso ne fanno esperienza diretta con i cani, gatti, cavalli, pappagalli e ogni altro essere vivente con cui entrano in contatto, condividendo con loro esperienze di vita. Gli studiosi invece spesso tendono a rifiutare questa ipotesi per diversi motivi: temono di essere accusati di un eccessivo antropomorfismo o di mancanza di scientificità. Ma le emozioni e i sentimenti che appartengano al mondo animale o a quello umano, possono forse essere oggetto solo di studi scientifici? Non hanno forse bisogno anche di altri metodi e strumenti? Negli ultimi anni il dibattito sulla psicologia e sulla natura del comportamento animale si è intensificato, sostenuto anche dal diffondersi della cultura animalista, vegetariana e vegana. Svincolati dalle leggi dell'istintività e degli automatismi che ne fanno esseri "bruti e insensibili", gli animali rivelano una sensibilità quasi "umana", che possiamo osservare e interpretare. Pur non essendo dotati degli strumenti del linguaggio, essi sono capaci di esprimere in molti modi il loro stato emotivo, emettendo suoni o ricorrendo a comportamenti e movimenti particolari. Masson afferma con chiarezza che gli animali, proprio come noi uomini, sono creature senzienti, e forse proprio per questo è necessario ripensare il nostro rapporto e il nostro atteggiamento nei loro confronti, smettendo di sfruttarli, danneggiarli, torturarli e forse anche di mangiarli.