Da eroi di sventura a figli di puttana il passo è spesso breve e labile è il confine che separa il bene dal male, la gaffe involontaria dall'errore voluto, la goleada subita dalla partita venduta. Fausto Bagattini, in questa seconda puntata della trilogia dedicata al ruolo più poetico tra tutti quelli del gioco del calcio, ci racconta storie di vita e aneddoti al limite dell'incredibile. Da quelli più divertenti: Jean-Marie Pfaff che scappa dal ritiro della nazionale su un'ambulanza vestito da infermiere, a quelli più orrendi: il brasiliano Bruno che uccide l'amante pornostar per una gravidanza indesiderata. Ce n'è per tutti i gusti, in un percorso a ritroso nel tempo tra follie, scandali, combine, scommesse e partite truccate: dal bubbone del Calcioscommesse, iniziato con una banale indagine su Paoloni, portiere della Cremonese, che invece scoperchierà il vaso di Pandora di una rete internazionale di malavita organizzata, al più romantico caso Azzini che coinvolse il "gigante buono" Casari. Non mancano gli intrighi internazionali, i complotti veri o presunti da parte della CIA, come quello che coinvolse Quiroga il portiere argentino del Perù nel 1978, l'amicizia tra Renè Higuita e Pablo Escobar, o il falso mito di Ronnie Hellström, con le sue vere dichiarazioni sulle madri di Plaza de Mayo. E se qualcuno ancora sostiene che il calcio non sia uno sport per signorine, spicca tra tutti il ritratto della bellissima Hope Solo, portiera italo-americana, due volte medaglia d'oro olimpica, sempre al centro dei riflettori tra parate in campo, scandali sexy, foto intime rubate, alcol, risse e tribunali. I portieri che Bagattini ci presenta sono della peggior specie: spacconi, narcotrafficanti, assassini, mercenari, avanzi di galera, violenti, attaccabrighe, egocentrici, donnaioli, ma sempre e comunque protagonisti di vicende indimenticabili che hanno fatto la storia del calcio mondiale.