Nuotare con gli squali è uno straordinario reportage nel cuore del mondo finanziario per capire come sono andate veramente le cose nella crisi del 2008 e come il peggio possa ancora accadere. Joris Luyendijk, un giornalista d'inchiesta, s'intendeva di finanza come ogni comune cittadino: quasi niente. I banchieri, pensava, erano squali spietati, competitivi, ossessionati dai bonus, e non erano di alcuna rilevanza per la sua vita. Poi è accaduto che gli venisse chiesto di indagare sul mondo della finanza. Luyendijk si è immerso per alcuni anni nella City di Londra, il centro della finanza mondiale, parlando con oltre 200 persone – dai competitivi banchieri di investimenti all'élite dei manager di hedge funds, dagli impiegati oppressi del backoffice agli oltraggiati dirigenti delle risorse umane fino ai dipendenti licenziati («resi ridondanti») nei periodici «abbattimenti selettivi». Rompendo il codice del silenzio che viene imposto strettamente nel mondo della finanza, questi insider hanno raccontato a Luyendijk ciò che facevano nella loro attività quotidiana, quale immagine avevano di loro stessi, quali erano le loro motivazioni. Si sono confidati riguardo alla vendita di prodotti finanziari tossici e alla cultura dei licenziamenti. Hanno confessato di essere sopraffatti dall'opacità tecnologica e matematica. Hanno ammesso inoltre che, quando nel 2008 Lehman Brothers fallí, cominciarono a mettere da parte scorte alimentari, convertirono il loro denaro in oro e si prepararono a sfollare i propri figli in campagna. E hanno confermato che dalla grande crisi a oggi non è cambiato sostanzialmente nulla nelle modalità operative della finanza. A questo punto Luyendijk comincia a capire, ed ha un'intuizione che dà i brividi: e se gli stessi banchieri non fossero il vero nemico? E se la verità a proposito della finanza globale fosse ancora piú sinistra di quanto si è sempre pensato?