E se la storia del Novecento che ci hanno raccontato sui libri di testo fosse in gran parte "taroccata"? «Ogni qualvolta è scoppiata una guerra, la prima vittima è stata la verità (le bugie sono necessarie per demonizzare il nemico) e, quando la guerra è finita, le bugie dei vincitori diventano delle "verità", mentre quelle dei vinti sopravvivono sottotraccia». In questo libro Arrigo Petacco, recuperando il punto di vista dei vinti, mette in discussione molte certezze della storiografia ufficiale su eventi fondamentali della seconda guerra mondiale, e sugli anni che hanno preceduto il conflitto, caratterizzati dall'affermazione delle dittature e da rapporti controversi e altalenanti tra le potenze. Chi lavorava, nelle prime fasi del conflitto, a una coalizione delle grandi nazioni europee, italiani e tedeschi compresi, contro l'Urss di Stalin? Quali erano i veri obiettivi della missione segreta di Rudolf Hess in Gran Bretagna, poi liquidata con la «pazzia» del gerarca nazista? Quante e quali furono le armi segrete a cui Hitler affidò fino all'ultimo le sue speranze di vittoria? Come raccontano i giapponesi «l'altra faccia della guerra», il conflitto nel Pacifico, dopo il lungo divieto all'insegnamento della storia imposto dagli americani? Petacco rivolge una particolare attenzione alle vicende italiane e ai loro protagonisti, messi a fuoco nella dimensione pubblica e privata, dando grande risalto alla testimonianza di Edda Mussolini sui momenti e le decisioni cruciali che hanno segnato la parabola politica del padre, dal delitto Matteotti alla fatale alleanza con la Germania nazista, due episodi-chiave di cui Petacco propone una lettura molto diversa da quella tradizionale.