Quando i Beatles stavano per pubblicare il primo, storico singolo, Love me Do, avevano già una critica severa: Freda Kelly. Diciassette anni, segretaria, passava le sue pause pranzo al Cavern Club, dove il gruppo di Liverpool suonava tutti i giorni. Di lì a poco il giovane manager Brian Epstein la assunse per gestire il loro fanclub ufficiale: il lavoro più ambito degli anni sessanta. Freda lo svolse per undici anni, l'intero ciclo vitale della band, presenziando a ben centonovanta delle duecentonovantuno performance al mitico Cavern: in piedi, al buio, di fronte al mito. Eppure la dimessa Freda per gli ultimi cinquant'anni non ha mai fatto parola né in pubblico né in privato del rapporto con John Lennon, Paul Mc- Cartney, Ringo Starr e George Harrison e ha rifiutato le cifre esorbitanti che gli editori le hanno promesso per raccogliere le sue testimonianze. Ora ha accettato di raccontare la sua esperienza al regista Ryan White e si è ritrovata al centro della ribalta. Il documentario è stato visto in tantissimi festival nel mondo. In Italia è stato protagonista a maggio 2014 di un grande evento cinematografico, con l'uscita simultanea in più di cento sale in tutto il territorio nazionale.