Una delle più importanti collezioni al mondo di disegni veneziani appartiene alla National Gallery di Washington. Questa straordinaria raccolta, con oltre centotrenta opere realizzate tra il XVI e il XVIII secolo, quando Venezia e la terraferma rappresentavano la culla dei più raffinati artisti italiani, torna nel suo antico luogo d'origine, in una grande mostra al Museo Correr.
L'esposizione si apre con i disegni dei più importanti maestri della fine del XV secolo, Andrea Mantegna, Giovanni Bellini e Vittore Carpaccio, proseguendo con opere di Giorgione, Domenico Campagnola, Lorenzo Lotto e Tiziano, fino a un rarissimo disegno di Jacopo Bassano, che introduce la selezione di lavori della metà del '500.
Seguono gli studi di figura e le composizioni, tra cui quelle di Veronese, Tintoretto e Paolo Farinati. Il XVIII secolo è rappresentato da una grande varietà di lavori: il delicato stile rococò di artisti come Sebastiano Ricci, Giovanni Antonio Pellegrini e Rosalba Carriera è bilanciato dallo studio intenso della "gente comune" di Giovanni Battista Piazzetta, suoi sono i primi disegni europei ad essere appesi come opere da collezione.
In mostra anche opere di Giambattista Tiepolo e una speciale sezione dedicata ai paesaggi, con alcune pitture a guazzo colorate realizzate da Marco Ricci e Francesco Zuccarelli, insieme a viste di canali, lagune e palazzi realizzate da Canaletto e Francesco Guardi, oltre a "rendering" architettonici ed immagini fantastiche di Giovanni Battista Piranesi.
Se la storia dell'arte veneziana si fa generalmente terminare con la caduta della Repubblica, nel 1797, essa tuttavia fiorisce anche durante il XIX secolo, quando gli artisti veneziani, pur trasferendosi all'estero per lavorare, contribuiscono alla diffusione di nuove idee che si ritrovano in correnti come il Neoclassicismo o nei disegni per l'architettura. Per contro, la città, con i suoi canali e le calme ed evocative atmosfere lagunari - elementi importanti sia per il Romanticismo che per l'Impressionismo - continuerà a richiamare stuoli di artisti stranieri che, come John Singer Sargent, ne resteranno letteralmente ammaliati.