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abate carmine - la festa del ritorno

LA FESTA DEL RITORNO




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Dettagli

Genere:Libro
Lingua: Italiano
Editore:

MONDADORI

Pubblicazione: 10/2014





Descrizione

“Sembra che tutto nasca da quel fuoco crepitante e dallo sciame di scintille sollevate dal vento notturno” scrive il critico Alfonso Berardinelli a proposito della Festa del ritorno. Ed è proprio così: in questo racconto di un padre e di un figlio Carmine Abate porta la temperatura della narrazione e quella della sua lingua a un punto di perfetta fusione, regalandoci un romanzo magico, sospeso tra il realismo di vite scandagliate nella loro quotidiana fatica e l’incanto che nasce dallo sguardo di un bambino.
Marco, il giovane protagonista di queste pagine, dà voce per noi alla meraviglia di crescere in una terra piena di profumi e sapori – la Calabria arbëreshe che è il nucleo immaginativo fondamentale della narrativa di Abate – e insieme racconta lo struggimento e la rabbia per la lontananza del padre emigrante. Saranno proprio le parole nate intorno al grande fuoco di Natale a suggellare un disvelamento del padre al figlio e del figlio al padre, in un passaggio del testimone tra generazioni che ha il passo epico di una grande favola iniziatica.

La lingua ricchissima che Abate intesse mescolando termini arbëreshë, dialetto, italiano crepita in ogni pagina e riverbera emozioni di grande potenza. A dieci anni dalla sua prima edizione nella Piccola Biblioteca Oscar, con la quale vinse il premio selezione Campiello, ecco una nuova edizione di questo romanzo, che è una indimenticabile storia d’amore, un racconto di formazione e una preziosa testimonianza sulla nostra emigrazione.




Trama

"Sembra che tutto nasca da quel fuoco crepitante e dallo sciame di scintille sollevate dal vento notturno" scrive il critico Alfonso Berardinelli a proposito della Festa del ritorno. Ed è proprio così: in questo racconto di un padre e di un figlio Carmine Abate porta la temperatura della narrazione e quella della sua lingua a un punto di perfetta fusione, regalandoci un romanzo sospeso tra il realismo di vite scandagliate nella loro quotidiana fatica e l'incanto che nasce dallo sguardo di un bambino. Marco, il giovane protagonista di queste pagine, dà voce per noi alla meraviglia di crescere in una terra piena di profumi e sapori - la Calabria arbèreshe che è il nucleo immaginativo fondamentale della narrativa di Abate - e insieme racconta lo struggimento e la rabbia per la lontananza del padre emigrante. Saranno proprio le parole nate intorno al grande fuoco di Natale a suggellare un disvelamento del padre al figlio e del figlio al padre, in un passaggio del testimone tra generazioni che ha il passo epico di una grande favola iniziatica. La lingua che Abate intesse mescolando termini arbèreshe, dialetto, italiano crepita in ogni pagina e riverbera emozioni di grande potenza. A dieci anni dalla sua prima edizione nella "Piccola Biblioteca Oscar", con la quale vinse il premio selezione Campiello, ecco una nuova edizione di questo romanzo, che è una storia d'amore, un racconto di formazione e una testimonianza sulla nostra emigrazione.




Note Editore

Un padre e un figlio. Il primo racconta la sua vita di emigrante, sospesa tra partenze e ritorni, tra Francia e paese; il secondo ricorda il suo spaesamento e la sua rabbia nei periodi senza il padre, ma anche l'incanto dell'infanzia, immersa in un paesaggio vivido, saturo di profumi. Davanti a loro, un grande fuoco acceso sul sagrato, la notte di Natale. Entrambi hanno un segreto da nascondere, un segreto legato all'amore della figlia maggiore per un uomo misterioso... Ambientato nella mitica Hora (la trasfigurazione romanzesca della nativa Carfizzi) e narrato da due voci inconfondibili per l'abile intarsio di parole e ritmi plurilinguistici, questo romanzo mette in scena l'epos del passaggio di testimone tra due generazioni. Un padre e un figlio che trovano la capacità di parlarsi, e di far ardere i propri cuori intorno allo stesso fuoco, con commovente intensità. La festa del ritorno è, così, una preziosa testimonianza sulla nostra emigrazione, un romanzo di formazione e una grande, indimenticabile storia d'amore.




Prefazione

«Abate racconta con tocco felice. … un atto d'amore alla propria terra, ricca di un alone maestoso e incantato. Un racconto mosso, commosso e sempre vivo.» Corriere della Sera

«Un piccolo gioiello di racconto-poema, che vede protagonisti un padre e un figlio. Un romanzo sincero, in cui i sentimenti hanno un valore legato alla tradizione della terra.» Famiglia Cristiana

«Un romanzo poetico, struggente e narrativamente ammaliante. Un romanzo così caldo, così linguisticamente vivo, così importante, soprattutto perché restituisce un'immagine forte dell'infanzia … ci piacerebbe saperlo letto da tutti…» L'Unità

«Uno dei migliori affreschi della via italiana al meticciato culturale.Viene in mente "Mystic River", il thriller da cui Clint Eastwood ha tatto il suo ultimo film.» L'Espresso




Autore

CARMINE ABATE è nato nel 1954 a Carfizzi, una comunità arbëreshe – cioè italo-albanese – della Calabria, ed è emigrato da giovane in Germania. Oggi vive in Trentino, dove insegna. Ha esordito nel 1984 in Germania con la raccolta di racconti Der Koffer und weg! (ed. italiana ampliata, Il muro dei muri, 1993). Ha scritto, tra l'altro, il libro di poesie Terre di andata (Argo 1996) e i romanzi Il ballo tondo, La moto di Scanderberg, Tra due mari, Il mosaico del tempo grande, Gli anni veloci, La collina del vento (2012, premio Campiello), e Il bacio del pane tutti pubblicati da Mondadori.










Altre Informazioni

ISBN:

9788804644590

Condizione: Nuovo
Collana: SCRITTORI ITALIANI E STRANIERI'
Formato: Brossura
Pagine Arabe: 173


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