Ogni indagine autenticamente filosofica tende a indirizzare il pensiero fino al suo limite, all'impensabile: all'empiria radicale, a una esteriorità non manipolabile che però riguarda intrinsecamente il pensiero. È stata la convinzione di Bruno Moroncini, sia quando si è impegnato a identificare i compiti della filosofia nell'epoca dell'iperlegittimazione dei saperi speciali, sia quando ha proposto le sue letture di Benjamin, Bataille, Derrida, sia, ancora, quando ha interrogato i rapporti tra filosofia e prassi discorsiva psicanalitica. I saggi raccolti in questo volume intendono rendere omaggio al suo percorso di ricerca: a una riflessione rigorosa, libera e irrequieta, continuamente intesa all'invenzione di una prospettiva etica che, grazie all'abbandono delle rassicurazioni offerte dalle morali codificate, fondate sulla tradizione, resti capace di far fronte all'enigma del presente.