INTRODUZIONE A BELLI

Il massimo poeta nel dialetto romanesco e uno dei più grandi poeti europei di ogni tempo. La sua rappresentazione della vita di Roma, espressa in 2.279 sonetti in dialetto, rimasti inediti durante la sua vita, costituisce un quadro assolutamente verosimile della società romana, italiana ed europea dell'Ottocento, testimoniata e interpretata in maniera sempre acuta e sorprendente da un poeta originale e isolato, quasi clandestino in patria. Al tempo stesso questa rappresentazione della realtà diventa metafora potente delle contraddizioni della vita, espresse con una formidabile ricchezza di soluzioni stilistiche e formali, comiche e tragiche, ironiche e drammatiche, liriche e narrative, in una poesia che riesce a unire una grande quantità di aspetti e di rapporti (Orazio e Leopardi, Dante e i realisti di ogni tempo, il cristianesimo e la filosofia moderna) con un'altrettanto grande chiarezza. Il libro accompagna il lettore all'incontro con questo poeta percorrendo la sua biografia, la sua formazione culturale, la sua scrittura in prosa (lettere, zibaldone, prose letterarie) e in poesia (40.000 versi in italiano, 32.000 versi in dialetto) e la sua fortuna critica.

Giuseppe Gioachino Belli (Roma, 1791-1863) è il massimo poeta nel dialetto romanesco e uno dei più grandi poeti europei di ogni tempo. La sua rappresentazione della vita di Roma, espressa in 2.279 sonetti in dialetto, rimasti inediti durante la sua vita, costituisce un quadro assolutamente verosimile della società romana, italiana ed europea dell'Ottocento, testimoniata e interpretata in maniera sempre acuta e sorprendente da un poeta originale e isolato, quasi clandestino in patria. Al tempo stesso questa rappresentazione della realtà diventa metafora potente delle contraddizioni della vita, espresse con una formidabile ricchezza di soluzioni stilistiche e formali, comiche e tragiche, ironiche e drammatiche, liriche e narrative, in una poesia che riesce a unire una grande quantità di aspetti e di rapporti (Orazio e Leopardi, Dante e i realisti di ogni tempo, il cristianesimo e la filosofia moderna) con un'altrettanto grande chiarezza. Il libro accompagna il lettore all'incontro con questo poeta percorrendo la sua biografia, la sua formazione culturale, la sua scrittura in prosa (lettere, zibaldone, prose letterarie) e in poesia (40.000 versi in italiano, 32.000 versi in dialetto), la sua fortuna critica.

"L'ottica dal basso consente a Belli di smascherare gli strumenti del potere (politica, fede, istituzioni) e le manifestazioni della vita popolare (miseria, violenza, apatia) con precise scelte formali e stilistiche, comiche e tragiche. Così durante il viaggio in questo mondo non ci abbandoni mai la certezza di quanta cognizione del dolore ci sia nelle parole d'un uomo che, nel chiuso del suo studio in una città tanto grande da nascondere un poeta, con la disperata forza di volontà dei grandi, tentava di dare senso all'esistenza."

Marcello Teodonio (Roma, 1949) Marcello Teodonio è oggi il massimo studioso di Belli. È presidente del Centro Studi Giuseppe Gioachino Belli, segretario scientifico del Comitato Nazionale delle Opere di Belli, titolare dell'incarico integrativo del Corso di Letteratura Italiana in Letteratura Romanesca all'Università di Roma II. Fra le sue pubblicazioni la cura dell'edizione integrale dei sonetti di Belli Tutti i sonetti romaneschi (1998) e la Vita di Belli (Castelvecchi, 2015).