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frandini paola - il magico recinto. roma nella narrativa straniera tra ottocento e novecento

IL MAGICO RECINTO. ROMA NELLA NARRATIVA STRANIERA TRA OTTOCENTO E NOVECENTO




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Dettagli

Genere:Libro
Lingua: Italiano
Editore:

Castelvecchi

Pubblicazione: 01/2015





Trama

Il rapporto degli scrittori stranieri con la Roma postunitaria fu problematico: si trattava di creare personaggi moderni e farli muovere in una città leggendaria, fino ad allora argomento di poemi e tragedie, dove il tempo era fermo alle rovine dell'Impero e al Seicento barocco. Una sfida non sempre vittoriosa per questi autori, i cui personaggi, infatti, nutrono spesso sentimenti alterni di rifiuto e amore. Gli scrittori inglesi (Dickens, Thackeray, Eliot) si armarono di understatement; gli americani opposero alla Città Eterna la purezza della loro terra, oppure, come James, la elessero città dell'anima; la vicinanza linguistica è geografica rese meno problematico il contatto dei francesi (Goncourt, Zola, Bourget, Stendhal, Sand, ecc.), che guardarono anche agli aspetti sociali e psicologici. Dopo l'Unità, il viaggiatore diventa turista, speculatori e politicanti diventano i protagonisti dei romanzi. Roma riduce man mano il suo potere e valore simbolico, e ospita una fauna cosmopolita quanto irriverente, che non vive i monumenti ma li usa come fondale a effetto. Il magico recinto racconta la drammatica evoluzione dell'idea di Roma nel vissuto e nell'immaginario letterario internazionale.




Note Editore

Il primo libro che racconta il rapporto tra gli scrittori stranieri e Roma tra Ottocento e Novecento

IIl rapporto degli scrittori stranieri con la Roma post-unitaria fu problematico: si trattava di creare personaggi moderni e farli muovere in una città leggendaria, fino ad allora argomento per poemi e tragedie, dove il tempo era fermo alle rovine dell'Impero e al Seicento barocco. Una sfida non sempre vittoriosa per questi autori, i cui personaggi infatti riflettono spesso gli alterni sentimenti di rifiuto e amore. Gli scrittori inglesi (Dickens, Thackeray, Eliot) si armarono di understatement; gli americani le opposero la purezza della loro visione; la vicinanza linguistica e geografica rese più facile e disincantato il contatto dei francesi (Goncourt, Zola, Bourget, Sand), che guardarono agli aspetti sociali e psicologici. Dopo l'Unità, il viaggiatore diventa turista e i personaggi dei romanzi arrivisti e speculatori. Roma perde il suo valore metaforico e ospita una fauna cosmopolita quanto irriverente, che non vive i monumenti ma li usa come fondale scenografico. Il magico recinto racconta l'evoluzione dell'idea di Roma nell'immaginario letterario internazionale: da luogo simbolico a meta turistica.




Prefazione

«Con il 1870 Roma diventa capitale, strappando la palma a Firenze con qualche mugugno da parte della città dei Medici. E la situazione cambia, da così a così. Roma smette di essere venerata e comincia ad essere usata. Con l'invasione dei piemontesi, i pasticci parlamentari e il potere economico nelle mani delle banche, Roma si disfa. D'Annunzio canta la distruzione della Villa Ludovisi, dove i pini secolari si allineano in terra come giganti abbattuti. Henry James nel 1907, anno del sua breve visita, non riesce a colmare la differenza con la Roma della giovinezza. Émile Zola s'indigna per i nuovi quartieri lasciati a mezzo»




Autore

PAOLA FRANDINI Si occupa di arte e letteratura, in particolare di area ebraica. Ha curato racconti di Hawthorne, Stevenson, Stead, Yeats, e per Novecento scritti sull'arte di Henry James. Tra i suoi titoli: Il teatro della mamoria. Giacomo Debenedetti dalle opere e i documenti (2001), Ebreo, tu non esisti! Le vittime delle Leggi razziali scrivono a Mussolini (2007), Il peccato e la fanciulla, Caravaggio: La Maddalena Doria (2010), Il poeta il cane e la gallina. Scorciatoie e Raccontini di Umberto Saba tra umorismo ebraico e Shoah (Le Lettere 2011).










Altre Informazioni

ISBN:

9788868269272

Condizione: Nuovo
Collana: LE NAVI'
Formato: Brossura
Pagine Arabe: 408


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