Pubblicato in Francia nel 2001 con lo pseudonimo di Lou Delvig, Giorni senza fame è un lungo racconto autobiografico e narra l'odissea di Laure, una giovanissima donna nelle spire dell'anoressia. È il controcanto ideale del doloroso, bellissimo Niente si oppone alla notte: là una madre, qui una figlia, entrambe gravate da pesanti eredità familiari, entrambe in lotta contro un male oscuro, nato all'interno del loro corpo e della loro mente. Con lo stile sobrio e preciso che le è proprio, forte e vulnerabile insieme, Delphine De Vigan rievoca il proprio calvario e i tre mesi di ospedale durante la fase più acuta dell'anoressia, fa rivivere con lucidità e persino sarcasmo i personaggi incontrati tra le corsie, i malati, i medici, gli amici in visita. Ma soprattutto rende un tema così scottante, così privato, soggetto non di un saggio socio-psicologico, non di un diario intimo, ma di un capolavoro letterario.