LA FAMIGLIA PERLMUTTER

Siamo nel 1906. Sotir, marinaio di un piroscafo che segue la rotta tra la Romania e l'Egitto, torna a Costanza, principale porto romeno sul Mar Nero, e decide di andare a trovare la famiglia ebrea dei Perlmutter per recare notizie dei loro figli espatriati ad Alessandria. Nella Romania del primo Novecento, da poco indipendente, soffia il vento rabbioso di uno spirito nazionalista nemico delle minoranze e istigatore di violente azioni antisemite. Molti romeni di etnie diverse decidono così di espatriare in Egitto, dove vengono accolti con la stessa indifferenza ebrei, zingari, disertori. La narrazione di Sotir ricostruisce non solo le vite dei Perlmutter, ma le vicissitudini di un'intera epoca vista dalla prospettiva dei più ostinati e fieri tra i "perdenti". Un romanzo storico, colorato da un'ironia picaresca, che racconta un'umanità coraggiosa e vilipesa che si avvia ignara verso il conflitto mondiale.

Siamo nel 1906. Sotir, marinaio del piroscafo che segue la rotta tra la Romania e l'Egitto, quando torna a Costanza, principale porto rumeno sul Mar Nero, va a trovare la famiglia ebrea dei Perlmutter recando notizie dei loro figli, tutti espatriati ad Alessandria. Nella Romania del primo Novecento, da poco indipendente, soffia infatti il vento rabbioso di uno spirito nazionalista contro le minoranze, istigatore di violenti rigurgiti antisemiti. Molti romeni di etnie diverse espatriano ad Alessandria, che accoglie ebrei, zingari e disertori. La narrazione di Sotir ricostruisce le vite dei Perlmutter e l'intera epoca dal punto di vista dei "perdenti". Un romanzo storico, colorato da un'ironia picaresca, che racconta un'umanità coraggiosa e il suo duro percorso verso il conflitto mondiale, già segnato dal vagabondaggio e dall'esilio.

"Non ho niente da odiare, c'è una lotta da condurre contro lo spirito hooligan, per l'unificazione delle razze in una comunità di lavoro, di pace, di progresso. Ecco tutto."

PANAÏT ISTRATI Nacque a Braila nel 1884. Lettore compulsivo e onnivoro, grande viaggiatore, fu da sempre ammiratore di Romain Rolland, il quale lo aiutò a pubblicare i suoi romanzi. A causa della sua denuncia nei confronti della dittatura di Stalin, i suoi libri e articoli vennero vietati in Francia durante la Seconda guerra mondiale e in Romania durante il regime comunista. Morì nel 1935 a Bucarest. Dal 1960 venne riscoperto e gradualmente ristampato in Francia.

JOSUÉ JÉHOUDA Nacque a Koldriansky nel 1892. Ebreo russo e militante sionista svizzero, conobbe Istrati nel 1916 in un sanatorio svizzero. Jéhouda gli insegnò il francese e gli fece amare i romanzi di Romain Rolland, modello e maestro di letteratura per entrambi. Morì a Ginevra nel 1966.