SpazioReale - Fotogiornalismo
Nasce una collana, in versione bilingue italiano e inglese, interamente dedicata al fotogiornalismo,
diretta e curata da Gianluca Grossi, pubblicata da Salvioni Edizioni in collaborazione con la
galleria SpazioReale di Monte Carasso. È uno strumento, attuale più che mai, di scoperta, riflessione e
approfondimento attraverso il quale confrontarci con la realtà in cui viviamo. Il primo numero è dedicato
a Andy Rocchelli, un fotogiornalista italiano che è stato ucciso dalle schegge di un mortaio a Sloviansk,
nell'est dell'Ucraina, lo scorso 24 maggio. Andy stava documentando le condizioni della popolazione,
prigioniera della guerra fra esercito ucraino e separatisti filorussi. Aveva trent'anni. Il volume è dedicato a
lui, al suo accompagnatore Andrej Mironov, morto nella stessa circostanza, e a tutti i reporter che hanno dato
la vita per raccontare il mondo. evidence
Il volume contiene una scelta di fotografie fra quelle esposte a SpazioReale dal 20 settembre al 2 novembre
2014. È accompagnato da un testo di Gianluca Grossi (Passione e indipendenza) e da due interventi
dei giovani fotografi di Cesura, un'agenzia indipendente con sede a Pianello Val Tidone (Piacenza) di
cui Andy Rocchelli è stato cofondatore nel 2008. Il titolo del volume – evidence – riprende un termine inglese utilizzato da Andy per definire il lavoro del reporter: è un raccoglitore di prove, di indizi (evidence)
attraverso i quali compone un quadro della realtà il più preciso possibile, sottraendo il mondo alla sua
opacità.
Andy Rocchelli
Andrea (Andy) Rocchelli nasce nel 1983 a Pavia. Dopo la laurea in Visual design al Politecnico di Milano, lavora per l’agenzia fotografica Grazia Neri e nel 2007 diventa assistente del fotografo Alex Majoli.
Le sue fotografie, realizzate in diverse aree del mondo, sono pubblicate dalle maggiori testate italiane
e internazionali. Andy perde la vita nel maggio 2014 nell'est dell’Ucraina. Insieme a lui muore il suo
accompagnatore e amico, il giornalista russo e attivista per i diritti umani Andrej Mironov.
