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pansa giampaolo - eia eia alala'

EIA EIA ALALA' CONTROSTORIA DEL FASCISMO




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Dettagli

Genere:Libro
Lingua: Italiano
Editore:

Rizzoli

Pubblicazione: 09/2014





Trama

Nell'Italia del Duemila può presentarsi l'avventura autoritaria di un nuovo Benito Mussolini? Anche oggi siamo un paese strozzato da una crisi pesante, con una casta di partiti imbelli e un possibile conflitto tra ceti diversi. Sono queste assonanze con gli anni Venti del Novecento che hanno spinto Giampaolo Pansa a scrivere "Eia eia alalà", un antico grido di vittoria riesumato dallo squadrismo fascista. Il racconto inizia con la lotta di classe esplosa tra il 1919 e il 1922, guidata dai socialisti e sconfitta dall'inevitabile reazione della borghesia. Il nero nacque dal rosso: l'estremismo violento delle sinistre non poteva che sfociare nella marcia su Roma di Mussolini, il primo passo di una dittatura ventennale. La ricostruzione di Pansa ruota attorno a un personaggio esemplare anche se immaginario: Edoardo Magni, un agrario padrone di una tenuta tra il Monferrato e la Lomellina. Coraggioso ufficiale nella Prima guerra mondiale, finanziatore delle squadre in camicia nera, all'inizio convinto della necessità di una rivoluzione fascista ma via via sempre più disincantato. Sino a diventare un sostenitore del leader squadrista dissidente Cesare Forni, ritenuto da Mussolini un nemico da sopprimere. Magni è il protagonista di un dramma a metà tra il romanzo e la rievocazione storica, gremito delle tante figure che attorniano il Duce, una nomenclatura potente descritta con realismo...




Note Editore

"La verità è che tutti eravamo fascisti o ci comportavamo come se lo fossimo."
DOPO SANGUE, SESSO E SOLDI E BELLA CIAO UN NUOVO AVVINCENTE CAPITOLO DELLA "CONTROSTORIA D'ITALIA"
Per vent'anni tutti gli italiani sono stati fascisti. Ma dopo la caduta del Duce l'obbedienza al regime è diventata un tabù. Oggi un grande giornalista rompe l'ultimo muro dell'ipocrisia nazionale e fa i conti con i lati oscuri dell'Italia fascista.




Prefazione

Prima di "Bella ciao" la canzone più nota era "Eia eia alalà". La cantavano gli italiani sbarcati in Albania per spezzare le reni alla Grecia. Poi i Figli della Lupa e i piccoli Balilla. "La verità è che tutti eravamo fascisti o ci comportavamo come se lo fossimo" scrive Giampaolo Pansa che quell'Italia l'ha vissuta e poi l'ha raccontata per demolire soprattutto la mitizzazione arbitraria della guerra civile. Perché l'Italia è stata una nazione in grandissima parte attratta dal Fascismo, tutti gli italiani sono stati fascisti, hanno adorato Mussolini e gli hanno obbedito, almeno fino alla notte del 25 luglio 1943 quando un gruppo di gerarchi, e non un'insurrezione popolare, mandò a gambe all'aria il Duce.




Autore

Giampaolo Pansa (Casale Monferrato, 1935) scrive per "Libero". Ha pubblicato numerosi saggi e romanzi tra cui: Il sangue dei vinti (Sperling & Kupfer 2003), La grande bugia (Sperling & Kupfer 2006), I gendarmi della memoria (Sperling & Kupfer 2007), I tre inverni della paura (Rizzoli 2008), Il romanzo della guerra civile (Sperling & Kupfer 2009), Il revisionista (Rizzoli 2009), I vinti non dimenticano (Rizzoli 2010), I cari estinti (Rizzoli 2010), Carta straccia (Rizzoli 2011), Poco o niente (Rizzoli 2011), La repubblica di Barbapapà (2013), Bella ciao. Controstoria della resistenza (2014).










Altre Informazioni

ISBN:

9788817077262

Condizione: Nuovo
Collana: SAGGI ITALIANI
Formato: Rilegato
Pagine Arabe: 373


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