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auster paul - diario d'inverno

DIARIO D'INVERNO




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Dettagli

Genere:Libro
Lingua: Italiano
Editore:

Einaudi

Pubblicazione: 01/2015





Trama

Quando sei perso, guardati intorno. Dubita di tutto e cancellalo. Hai una sola certezza: tu sei lì. Lo sei perché c'è il tuo corpo e tu sei il tuo corpo. Il tuo corpo è spazio che hai attraversato, ma anche tempo che ti ha reso ciò che sei. Il tempo te lo porti scritto addosso: le cicatrici sono parole (questa racconta di quando bambino scivolasti così vicino a un chiodo da poterne rimanere cieco, quest'altra ti ricorda di quando quasi uccidesti tua moglie e tua figlia) e le parole sono cicatrici (quelle che ti disse tua madre dopo che la sentisti parlare al telefono con un uomo che non era tuo padre). Ma non c'è solo il dolore. C'è il piacere, tutto il piacere che hai vissuto, che ti ha travolto in questi sessantaquattro anni. E infine il corpo da cui il tuo corpo ha iniziato a esistere, quello di tua madre. La sua storia e il tuo rapporto con lei sono il cuore pulsante di questo libro (una sorta di doppio, di gemello segreto del tuo "L'invenzione della solitudine", dov'era il padre il fulcro dell'ossessione). Hai capito dal silenzio con cui hai accolto la notizia della sua morte e dalla crisi di panico che ne è seguita - fu come sentire il tuo stesso corpo fuggire da te - che qualcosa era cambiato, che dovevi fermarti a ricapitolare. Che eri entrato nell'inverno della vita.




Recensione Libraio

Scrivere incomincia nel corpo. Lo sente sulla sua pelle Paul Auster che, entrato nell'inverno della sua vita, si racconta, scrivendo di sé e partendo dai segni lasciati dalla vita sul suo corpo.
Le cicatrici sono mappe di quanto si è vissuto e guidano ai ricordi, ai giochi d'infanzia, ai momenti di trascurabile felicità, ai riti di passaggio, li riportano a galla, ne fanno dei simulacri.
Il corpo come storia in Diario d'inverno rinnova il genere autobiografico, lontano dal racconto lineare. Non conosce la semplicità narrativa della prima persona, ma si fa antologia e sinfonia, sé stesso come spettatore.
È musicale il lavoro di Paul Auster, maestro dello scrivere come forma minore di danza. È musica e dinamismo, perché il corpo comanda, sempre, e per fare quello che fai devi camminare, sentire il ritmo delle parole insieme a quello del cuore. Le pagine fondono così elenchi a intimità, ricordi d'amore alla perdita e al lutto, in un continuum che assomiglia tanto al nostro modo di riappropriarci della vita, attraverso la memoria che si accende improvvisa su immagini e episodi. Non c'è ordine temporale nel ricordo, ma significati che diventano parole, e sentimento, conquistando il posto che meritano negli scaffali della memoria, componendo il mosaico, dandogli forma, ma cambiandogliela negli anni, che cambiano ritmi e sentimenti.
Le porte che Paul Auster apre e chiude in questo diario raccontano una vita non insolita, una vita a suo modo comune, che non si nasconde né si imbelletta con i successi dell'autore ma rivela cadute e fallimenti, fragilità e riscoperte di sé. E fa partecipe il lettore delle ripartenze, faticose e rivelatrici: qualche volta basta un attimo, lo sguardo si ferma sulle prove di un balletto, i passi sul palcoscenico mossi con sapienza, senza bisogno della musica. Ascoltare il silenzio per scoprire di nuovo il ritmo dentro di sé. E farne racconto.
"Diario d'inverno" è un libro di grande umanità e di straordinaria onestà, un vero regalo di emozione.

Recensione di Francesca Cingoli



Note Editore

«Forse è meglio mettere da parte le tue storie per ora e provare ad analizzare come sia stato vivere in questo corpo dal primo giorno in cui ricordi di essere stato vivo fino a oggi. Un catalogo di dati sensoriali. Quella che si potrebbe chiamare una fenomenologia del respiro». Entrato nell'inverno della vita Paul Auster ripercorre, lasciandosi andare al fl usso capriccioso della memoria, le stagioni della sua esistenza. Decide di farlo raccontando la storia del corpo in cui questi anni sono stati vissuti: un corpo protagonista, testimone, sopravvissuto, di volta in volta complice o tiranno, che è stato amato, ferito, curato, e conserva traccia del tempo passato nei segni e nelle impressioni indelebili che i fatti della vita vi hanno lasciato. Le cicatrici che si è procurato nell'infanzia, e quelle di un brutto incidente d'auto, ma anche la memoria del piacere che attraverso il corpo ha provato. E poi i viaggi, le case che ha abitato, i mestieri fatti, l'emozione per un fi lm e quella per un fi glio che nasce, la solitudine e il silenzio davanti alla pagina bianca. E infine il corpo da cui la propria vita ha origine, quello della madre, la cui storia è il cuore pulsante del libro, in una sorta di doppio che arriva a oltre trent'anni da L'invenzione della solitudine, dedicato alla memoria del padre.




Autore

Paul Auster, è nato nel 1947 a Newark, New Jersey. È vice-presidente del PEN American Center. Ha scritto romanzi, poesie, sceneggiature e saggi. Ha tradotto Mallarmé e Joubert. Delle sue ultime opere pubblicate per Einaudi ricordiamo: Il libro delle illusioni (Supercoralli 2003, Super ET 2006), L'invenzione della solitudine (ET Scrittori 2005), Mr Vertigo (ET Scrittori 2006), Uomo nel buio (Supercoralli 2008), Invisibile (Supercoralli 2009, Super ET 2011), Sunset Park (Supercoralli 2010), Notizie dall'interno (Supercoralli 2013). Nel 2014 è uscito Qui e ora (Frontiere), che raccoglie il carteggio tra Auster e J. M. Coetzee.










Altre Informazioni

ISBN:

9788806223847

Condizione: Nuovo
Collana: SUPER ET
Formato: Brossura
Pagine Arabe: 192
Traduttore: Massimo Bocchiola


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