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azzara stefano g. - democrazia cercasi

DEMOCRAZIA CERCASI Dalla caduta del Muro a Renzi; sconfitta e mutazione della sinistra, bonapartismo postmoderno e impotenza della filosofia in Italia




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Dettagli

Genere:Libro
Lingua: Italiano
Pubblicazione: 08/2014





Trama

Possiamo ancora parlare di democrazia in Italia? Mutamenti imponenti hanno favorito una forma neobonapartistica e ipermediatica di potere carismatico e hanno relegato molti cittadini nell'astensionismo o nella protesta rabbiosa. In nome dell'emergenza economica permanente e della governabilità, gli spazi di riflessione pubblica sono stati sacrificati al primato di un decisionismo improvvisato.




Prefazione

«È stata la sinistra, e non Berlusconi, il principale agente responsabile della devastazione della democrazia». Schiantata dalla caduta del Muro di Berlino assieme alle classi popolari, non è riuscita a rinnovarsi salvaguardando i propri ideali, non è stata in grado di proporre una strategia "in positivo" per la classe lavoratrice, costringendo quest'ultima a limitarsi a resistere, stremata, ai continui colpi che le sono stati inferti. Mutamenti imponenti hanno svuotato gli strumenti della partecipazione popolare, favorendo una forma neobonapartistica e ipermediatica di potere carismatico e spingendo molti cittadini nel limbo dell'astensionismo o nell'imbuto di una protesta rabbiosa e inefficace. Dietro questi cambiamenti c'è però un più corposo processo materiale che, dalla fine degli anni Settanta, ha minato le fondamenta stesse della democrazia: il riequilibrio dei rapporti di forza tra le classi sociali ha lasciato il campo a una riscossa dei ceti proprietari che nel nostro Paese, come in tutto l'Occidente, ha portato a una redistribuzione verso l'alto della ricchezza nazionale, alla frantumazione e precarizzazione del lavoro, allo smantellamento dei diritti economici e sociali dei più deboli. La sinistra, in questo quadro, si è fatta sempre più simile alla destra, assorbendone programmi e stile di governo fino a sostituirsi, oggi, integralmente a essa. Per ricostruire una sinistra autentica, per riconquistare la democrazia e ripristinare le condizioni di una vasta mediazione sociale, dovremmo smettere di limitare il nostro orizzonte concettuale alla mera riduzione del danno e riscoprire il conflitto. Nata per formalizzare la lotta di classe, infatti, senza questa lotta la democrazia muore.




Autore

Stefano Azzarà (Messina, 1970) è ricercatore confermato di Storia della filosofia presso il Dipartimento di Scienze dell'Uomo dell'Università di Urbino. È anche segretario alla Presidenza della Internationale Gesellschaft Hegel-Marx für dialektisches Denken, segretario del Collegio docenti del Dottorato di ricerca in Filosofia dialettica e mondo umano, remote reviewer dei progetti di ricerca per la Slovenian Research Agency. Fa parte del comitato di redazione di «Marxismo Oggi». Collabora o ha collaborato a riviste italiane ed estere: «MicroMega», «Belfagor», «Fenomenologia e Società», «Democrazia e Diritto«, «Marxistische Blätter», «Z. Zeitschrift Marxistische Erneuerung», «Rethinking Marxism», «Historical Materialism ». Tra i suoi lavori, oltre a numerosi saggi e articoli, i libri Pensare la rivoluzione conservatrice (La Città del Sole, Napoli 2004), L'imperialismo dei diritti universali (2011), Un Nietzsche italiano (2011), L'humanité commune (2012).










Altre Informazioni

ISBN:

9788868301835

Condizione: Nuovo
Collana: SAGGI
Formato: Brossura
Pagine Arabe: 330


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