05/06/2017
Di momunaro
4 stelle su 5
Quattro racconti il cui denominatore comune è il destino dell’uomo il cui futuro non è per caso,ma infiltrato dal passato che sembra tracciare avanti il futuro di ciascuno.Il protagonista vive in un’atmosfera sospesa,tra quel che riesce a controllare e quel che dovrà accadere ma non si può governare.Così è il primo racconto: quasi un lucido, freddo,conto alla rovescia verso l’ora fatale,dove l’unico cerchio rimasto aperto si sta per chiudere.Destino o caso? Chissà..alle prime luci dell’alba di un 9 giugno (qualunque ?),quante Tesla possono silenziosamente percorrere Corso Venezia a Milano?Con un sereno distacco dalla vita,la prospettiva cambia e la verità si delinea.Il secondo racconto è quasi una rappresentazione teatrale pirandelliana,una riflessione ironica e a tratti divertente sulla crisi esistenziale per pochezza di valori,nata da un tanto provocato quanto inutile litigio di coppia sulla penisola di un divano che ricorda il lettino dello psicanalista.Il terzo è sicuramente quello che, con uno stile molto ricercato e pieno di riferimenti letterari, musicali e cinematografici, rende una narrazione verista sui contrasti tra la Milano dei produttori di ricchezza e quella di chi vive negli imballi.L’ultimo racconto è quello che meglio di tutti gli altri merita di chiudere questo breve ciclo narrativo perché già dal titolo richiama un aspetto del denominatore comune: la sospensione in attesa che qualcosa accada…..in un paesaggio lacustre a tratti indefinito.Anche i titoli dei quattro racconti, a ben pensare, definiscono un cerchio che caratterizza questo ciclo:Coincidenze, Guerra fredda,L’uomo nell'imballo,Vite sospese,sono tutti punti di osservazione della stessa complessa visione della vita che lo scrittore,con la sua ironia,razionalità e distacco, riesce a rendere leggera.Ciascuno potrà apprezzare l’uno più dell’altro,ma sono certa che tutti si ritroveranno almeno in un protagonista perché in conclusione questo è un libro sulla poliedrica natura dell’uomo.