Dopo La pecora di Giotto e Michelangelo pittore, si presenta qui la terza opera fondamentale di Luciano Bellosi, Buffalmacco e il Trionfo della Morte. Il mirabile ciclo degli affreschi del Camposanto di Pisa costituiva – prima dell'apparizione di questo libro nel 1974, per l'editore Einaudi – uno degli enigmi più affascinanti nella storia della pittura, e non solo di quella del Trecento italiano. L'autore era ignoto, le varie ipotesi avanzate nel corso dei secoli non avevano retto alla critica, e anche la datazione era del tutto incerta. Bellosi, con grande ardimento intellettuale e argomenti inconfutabili – supportati da analisi, raffronti, comparazioni – attribuisce quest'opera meravigliosa a un maestro singolarissimo e misterioso – Buffalmacco – di cui non si sa pressoché nulla, quanto alla vita e alle opere, a eccezione delle parole ammirate che gli dedicarono Sacchetti e Ghiberti. Ma questi meriti – l'attribuzione e la datazione del ciclo – non sono gli unici a rendere questo testo memorabile. L'altro aspetto, altrettanto importante, è la puntuale, commossa analisi di questo capolavoro assoluto della pittura di tutti i tempi.